
Le squadre di pulizia stavano ancora smantellando il Bella Center di Copenaghen, teatro del vertice della Comunità Politica Europea sulla sicurezza, quando sulla Germania hanno fatto la loro comparsa i primi droni-esca. Poche ore dopo, lo stesso ronzio minaccioso ha cominciato a risuonare nei cieli del Belgio. Un messaggio chiaro da Mosca: la risposta di Putin ai piani annunciati a Copenaghen, dove i leader europei e Zelensky avevano discusso della creazione di una rete di difesa aerea comune e persino della costruzione di un "muro anti-Uav". L'entusiasmo si era già incrinato con le parole di Macron, scettico sulla fattibilità di blindare oltre 3.000 km di confine.
Il primo allarme è scattato a Monaco di Baviera, intorno alle 21.30 di giovedì. Un'ora più tardi, nuovi avvistamenti hanno interessato l'area aeroportuale di Flughafen, costringendo le autorità a sospendere 17 voli, con quasi 3.000 passeggeri coinvolti. Quindici aerei in arrivo sono stati invece dirottati sugli scali di Stoccarda, Norimberga, Francoforte e Vienna. Nella notte, anche i radar della base militare di Elsenborn, in Belgio, a ridosso del confine tedesco, hanno intercettato altri 15 Uav, confermando che l'azione aveva una portata ben più ampia di una semplice provocazione. Kiev ha replicato lanciando droni su Sochi, subito dopo il discorso di Putin al forum Valdai.
Anche nello Stretto di Danimarca si sono registrati episodi di tensione: navi ed elicotteri danesi sarebbero stati puntati dai sistemi d'arma russi, con manovre al limite della collisione. Un'unità di Mosca è rimasta ancorata per oltre una settimana, segnale interpretato come un avvertimento contro possibili azioni di Copenaghen sulla "flotta ombra" di petroliere russe. La Danimarca teme possibili atti di sabotaggio contro le proprie forze armate e ha rafforzato la postura difensiva. Il ministero della Difesa ha annunciato di aver messo in stand-by due caccia F-35 e la fregata Niels Juel, destinati alla protezione della Polonia e del fianco orientale della Nato di fronte alle minacce di Russia e Bielorussia. In parallelo, la Svezia ha intensificato le misure di sicurezza. Stoccolma ha presentato una proposta di legge per potenziare la capacità della guardia costiera di condurre attività di sorveglianza nel Baltico e ha sollecitato l'Ue a semplificare le regole per l'approvvigionamento di droni. E la Germania studia un sistema di difesa con Kiev e Tel Aviv. Bruxelles, al momento, ha risposto prorogando di un anno il regime di sanzioni contro le "minacce ibride" di Mosca.
Sul fronte bellico, la Russia, che parla con Teheran di nucleare, ha colpito gli impianti di estrazione gas a Kharkiv e Poltava, provocando gravi problemi di approvvigionamento civile. Kiev ha rivendicando l'attacco alla raffineria di Orsk, vicino al confine kazako. Washington mantiene prudenza sui missili Tomahawk, visto che dal Cremlino è arrivato l'avvertimento: le armi a lungo raggio incrinerebbero i rapporti con gli Usa.
Nel frattempo la Francia ha liberato gli ufficiali cinesi fermati a bordo di una petroliera della flotta fantasma russa. Durante un attacco di droni russi nel Donbass ha perso la vita in Ucraina il giornalista francese Antoni Lallican, 37 anni.