Cronaca internazionale

Germania sotto choc: uccisa mentre va a scuola da un richiedente asilo

Aggressione nel Baden-Württemberg: vittima una 14enne. Killer arrestato in un centro per rifugiati

Germania sotto choc: uccisa mentre va a scuola da un richiedente asilo

È stata una mattina di orrore per il comune di Illerkirchberg. Il paesino di 4mila anime nel distretto dell'Alb-Danubio, nel meridionale Baden-Württemberg, è diventato il teatro dell'aggressione a due ragazzine, di 13 e 14 anni, che stavano andando a scuola. Vuoi per tutelare il diritto alla riservatezza delle vittime e delle loro famiglie vuoi per non alimentare la tensione fra tedeschi e i rifugiati loro ospiti, la polizia è molto attenta a non divulgare dettagli sull'accaduto ma secondo quanto riportato dalla stampa locale, le due ragazzine stavano camminando verso la fermata dell'autobus che le avrebbe portare a scuola quando sarebbero state aggredite da un uomo adulto.

All'inizio era circolata la notizia che l'uomo le aveva ferite con un'arma da fuoco ma ore dopo è prevalsa l'ipotesi del coltello. Secondo le prime testimonianze dei soccorritori le due studentesse sono apparse subito in condizioni critiche mentre dell'uomo che le aveva colpite si erano subito perse le tracce. Nel primo pomeriggio i media nazionali diffondevano dapprima la notizia del fatto di sangue e, poco dopo, la triste conferma: la ragazzina di 14 anni è morta in ospedale in seguito alle ferite riportate.

Alle 7,30 la polizia era già stata allertata dai testimoni oculari ma la gravità dell'accaduto ha spinto le autorità a chiedere l'intervento degli Spezialeinsatzkommando (Sek) le forze speciali (unità tattiche) a disposizione di ciascuno dei 16 Länder tedeschi. Secondo quanto riferito, l'autore del delitto ha subito rovato riparo in in una casa vicina, un alloggio per rifugiati. Uno dei giornali più diffusi nella regione, la Schwäbische Zeitung, ha scritto che la casa è divisa in due ed è abitata da una famiglia di sette persone da una parte e da quattro uomini dall'altra. La polizia non ha reso noto se il presunto aggressore abitasse in quella casa e non ha dunque esclusi che abbia solo tentato di nascondersi fra quelle mura. Di fatto, però, i Sek hanno circondato l'abitazione e tratto in arresto tre persone, fra le quali il principale sospettato.

L'intervento delle forze dell'ordine è rimasto dunque limitato al luogo del delitto e alla casa vicina - entrambi i luoghi sono stati chiusi al pubblico - mentre la scuola delle due ragazzine non è stata coinvolta. Gli investigatori non hanno confermato se l'attentatore conoscesse le sue vittime. Parlando con la Bild, il sindaco di Illerkirchberg, il 36enne Markus Häußler, ha affermato che «l'intera comunità è sotto shock. Una delle ragazzine ha perso la vita: noi tutti siamo molto colpiti e piangiamo con le famiglie».

Nel corso della giornata la polizia ha continuato a mantenere uno stretto riserbo, spiegando che avrebbe fornito più informazioni con il passare del tempo.

«Dobbiamo prima determinare esattamente il background». I telegiornali hanno rilanciato le immagini delle strade di una Illerkirchberg profondamente turbata dal bianco integrale delle tute dei poliziotti della scientifica impegnati nei rilievi, dal bianco e rosso delle strisce utilizzate per impedire ad auto, ciclisti o pedoni di avvicinarsi al luogo del delitto, dal rosa usato per segnalare, in terra e sul muretto nei pressi della fermata dell'autobus, le macchie del sangue delle due vittime, ogni macchia con il suo numero.

Il movente dell'aggressione contro le bambine non è stato rivelato.

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