Germania, troppi grandi elettori e no all'AfD. L'elezione del presidente "esce" dal Reichstag

Per contenere quasi 1.500 votanti, il voto si terrà nella Paul-Löbe-Haus

Germania, troppi grandi elettori e no all'AfD. L'elezione del presidente "esce" dal Reichstag

In Germania si vota a breve per eleggere il capo dello Stato e anche in Germania l'elezione è prerogativa del Parlamento (il Bundestag in questo caso) integrato da elettori scelti su base regionale. Le analogie finiscono qua: in Italia il presidente ha competenze più estese del suo omologo tedesco che ha invece un ruolo più spiccatamente cerimoniale. Quanto alla sua elezione, in Italia i delegati regionali sono 58 rispetto ai 951 fra deputati e senatori, mentre il federalismo tedesco prevede che i 16 Länder esprimano un numero di delegati pari a quello dei deputati. Per un complesso meccanismo di compensazione fra parlamentari eletti nei collegi uninominali e deputati eletti nel proporzionale, il Bundestag è però cresciuto senza sosta dal Dopoguerra a oggi, arrivando con l'elezione dello scorso settembre alla cifra di 736 membri rispetto ai 598 previsti dalla legge elettorale. Una crescita denunciata per anni dai presidenti del Parlamento tedesco alla quale però nessuno ha saputo porre rimedio: quando si tratta di tagliare il numero delle poltrone le resistenze dei partiti sono le stesse a tutte le latitudini.

Prima dell'avvio della nuova legislatura lo scorso ottobre, il Bundestag ha fatto installare nuovi banchi e sedie per fare posto ai deputati eccedenti. Per l'elezione del presidente federale, però, il problema raddoppia: se i grandi elettori erano 1.260 nel 2017, a questo giro saranno ben 1.472: come accomodarli tutto in un unico edificio? Il Reichstag, il palazzo berlinese che ospita il Bundestag, non ce la può fare. Il corona, poi, non aiuta, imponendo un distanziamento sociale là dove servirebbe sistemare deputati e delegati come sardine in scatola. Per la prima volta il voto per scegliere il successore di Frank-Walter Steinmeier sarà dunque celebrato nella Paul-Löbe-Haus, un enorme edificio trasparente di otto piani di pertinenza del Parlamento, finito di costruire nel 2001. Nei 61mila metri quadri offerti dalla struttura si riuniranno il 13 febbraio i 1.472 grandi elettori, esclusi quelli bloccati a casa dal Covid-19, distribuiti in quattro sale e su quattro piani distinti.

I problemi logistici per la presidenza del Bundestag a cui compete la presidenza del Bunderversammlung (l'assemblea dei grandi elettori) non sono però finiti: perché come già successo al Bundestag, i Liberali oggi alleati con Verdi e socialdemocratici rifiutano di sedere accanto ai sovranisti di AfD, osservando che l'onore spetta oggi alla Cdu, diventato il principale partito di opposizione da destra alla maggioranza di governo. Grattacapi per la presidente del Bundestag, la socialdemocratica Bärbel Bas, ma nulla di irrisolvibile.

A differenza di quanto succede nel Belpaese, l'impasse è logistica ma non politica: perché la maggioranza semaforo e l'opposizione moderata Cdu-Csu hanno già deciso di rieleggere Steinmeier per un altro quinquennio. Nessuna chance invece per il candidato della Linke, il medico Gerhard Trabert, un Gino Strada tedesco, né, tantomeno, per chi sarà chiamato a portare la bandiera di AfD.

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