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Gesù sfrattato dal canto di Natale. E Salis si converte: farà il presepe

In una scuola censurato il testo natalizio. Il sindaco di Genova replica alle accuse

Gesù sfrattato dal canto di Natale. E Salis si converte: farà il presepe
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Guai a nominare il nome di Gesù. No, non è un nuovo comandamento coniato da noi de Il Giornale. A Castel Goffredo, in Lombardia, il Salvatore è stato censurato. Cancellato dai cori di Natale. Proprio così. Avete in mente quella canzoncina dello Zecchino d'Oro "Buon Natale in allegria"? Nel ritornello i bambini (non di Castel Goffredo) cantano con gioia "su brindiamo, festeggiamo, questo è il giorno di Gesù", ma nell'istituto comprensivo del piccolo comune in provincia di Mantova è vietato. Al posto di Gesù i bambini delle quinte classi il 12 dicembre dovranno cantare "Su brindiamo, festeggiamo, fallo insieme a chi vuoi tu". Una scelta che ha indignato più di qualche genitore. Così, abbiamo provato ad approfondire. "Io non l'ho autorizzato - ci ha detto al telefono (abbastanza sorpreso) il dirigente scolastico Aniello D'Esposito - non ne sapevo nulla. Alcune maestre mi avevano detto che avrebbero preferito parlare di pace e non di Gesù per rispettare tutti, però mi sono opposto" ci confida il preside che, prima di chiudere la telefonata, ci ha assicurato che avrebbe parlato con le sue maestre. Le stesse che, pur di rispettare tutte le altre fedi, non hanno rispettato il volere del loro dirigente che, da buon napoletano, onora le tradizioni. La strofa modificata parla, anzi, canta chiaro.

L'obiettivo delle docenti sarebbe quello di rispettare tutti. Tranne i Cristiani, che devono fare i conti con le censure. Già, perché sono sempre di più le scuole che, da nord a sud, preferiscono boicottare il Natale. Come se il 25 dicembre non si celebrasse in tutto il mondo la nascita del Salvatore. Tutte le altre parole della canzone, invece, restano. Come il torrone, il panettone, ma non Gesù. Un nome "scomodo" e considerato poco inclusivo.

A denunciare l'accaduto anche Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega che parla di una deriva "allucinante, un'epidemia folle" che coinvolge tutta Italia. Invece di unire, il Natale divide. A Genova, per esempio, il presepe "sfrattato" dal Comune ha creato non pochi problemi al sindaco Silvia Salis che, però, si è convertita su via Garibaldi, sede del palazzo municipale. Dopo giorni di polemiche il presepe a Genova si farà. "Non nel sottoscala del Comune, ma a palazzo Rosso di fronte alla sede del sindaco. Sarà un presepe più bello, visibile anche dalla strada, al contrario degli ultimi due anni dove era nascosto" ci ha detto uno stretto collaboratore del sindaco. Ieri sera Silvia Salis ha fatto un tour dei presepi pittorici, un gesto che per i più maliziosi, serve solo a placare le polemiche. "Polemiche ridicole - dice lei ci accusano di voler cancellare le tradizioni del Natale, ma è tutto falso" ha detto il sindaco Salis che ha aggiunto: "Nessuno ha rubato il Natale ai genovesi, non abbiamo cacciato il presepe da Palazzo Tursi, men che meno Gesù bambino, come ho letto. Lo abbiamo spostato". Un fatto è certo: al posto del bambinello tra un asinello e un bue ci sarà il rosso Babbo Natale disponibile a far giocare i bambini. "Una grande novità" per il sindaco democratico che assicura: "I presepi ci saranno, anzi abbiamo anche raddoppiato con un tour dedicato ai presepi tradizionali e a quelli pittorici.

L'unica furia estremista che abbiamo, per citare chi ci ha attaccato in questi giorni, è pensare a un Natale che possa portare un po' di gioia davvero a tutti" ha aggiunto il sindaco Silvia Salis che, pare già pronta, ad adagiare il bambinello nella culla fatta con la paglia la notte del 25 dicembre.

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