Nel 2015 le gestioni immobiliari dell'Inps hanno generato una perdita di quasi 71 milioni di euro, a fronte di una consistenza dell'intero patrimonio di 2,527 miliardi di euro. È quanto si apprende dalla relazione della Corte dei Conti nella quale si evidenzia che il rendimento degli asset (Roe) è stato negativo per il 2,81 per cento. Eppure l'istituto guidato da Tito Boeri spende 5,3 milioni per il personale che si occupa degli immobili e compensa con circa 5,5 milioni i gestori esterni. Questo è uno dei motivi per cui il Civ dell'Inps ha bocciato qualche giorno fa il bilancio preventivo 2017. «Un patrimonio come quello dell'Inps non può generare un deficit di 70 milioni», spiega Luigi Scardaone, componente del Civ in quota Uil, segnalando come «allo stato attuale non sappiamo quanti siano gli immobili sfitti o locati: si va avanti con lo spannometro perché, da quando l'Inps ha inglobato Inpdap ed Enpals, la situazione è caotica». Insomma, il supermanager Boeri non è riuscito a fare chiarezza e i consiglieri di indirizzo non hanno voluto assumersi la responsabilità del bilancio. Secondo la relazione della Corte dei Conti, gli immobili dell'Inps sarebbero circa 30mila.
Il patrimonio immobiliare «di pregio» rappresenta soltanto l'8% del portafoglio, mentre il 26,7% sarebbe occupato abusivamente. Solo un immobile su cinque (21,7%) produce reddito. «Con la costituzione di nuovi fondi immobiliari lo Stato pensava di prendersi i gioielli di famiglia, ma per fortuna ci hanno ripensato», conclude Scardaone.
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