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Già 9mila rimpatri in sei mesi

I nuovi dati: crollano gli sbarchi in Italia, gli scafisti ora puntano su Spagna e Grecia

Già 9mila rimpatri in sei mesi
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Un calo degli sbarchi del 62,4%, con 37.031 ingressi al 12 agosto di quest'anno rispetto ai 98.535 della stessa data del 2023. Una moltiplicazione delle rotte e dei Paesi di approdo, con un aumento del 155% di sbarchi in Spagna e del 222% in Grecia, sia pure con numeri complessivi ben lontani dai nostri visto che gli arrivi nel Paese iberico sono stati 20.774 e quelli nella Penisola ellenica 15.225. L'aumento dei rimpatri assistiti verso la Libia e Tunisia che ha toccato quota 9.000 in sei mesi. Qualcosa si muove sul fronte del controllo dell'immigrazione irregolare. La strategia degli accordi e della collaborazione con i governi dei paesi di partenza adottata da Giorgia Meloni e dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sta iniziando a produrre frutti importanti. Un calo attorno al 60% si era già registrato al primo di luglio, ma questo trend è continuato nei mesi più caldi, consolidandosi. C'è chi ritiene che a frenare gli sbarchi abbia contribuito anche la politica di deterrenza garantita dall'apertura dei centri di accoglienza in Albania. Che ci sia insomma un fattore psicologico e la percezione di politiche di contrasto messe in campo in maniera continua e coerente.

Di certo stanno funzionando gli accordi con i Paesi del Mediterraneo. Un anno fa eravamo sommersi dai barchini che dalla Tunisia che scaricavano decine di migliaia di irregolari sulle nostre coste. Il nuovo clima di fiducia stato stabilito dalla premier con il presidente Kais Saied e il lavoro di sponda con la Commissione europea ha prodotto risultati concreti. Ma la situazione è molto migliorata anche nei rapporti con la Libia e con la Turchia. Passi in avanti anche sul fronte dei rimpatri volontari assistiti. Nei primi sei mesi del 2024 sono stati quasi 9.000 i rimpatri assistiti: 5.111 dalla Libia; 3.800 dalla Tunisia. Al 4 agosto 2024, inoltre, i migranti tratti in salvo in eventi Sar sono stati complessivamente 21.358: gli assetti statali ne hanno tratti in salvo 14.619, mentre le Ong 6.739 (31,5% del totale Sar).

Nell'analogo periodo del 2023 i migranti tratti in salvo in eventi Sar erano stati complessivamente 67.986: gli assetti statali ne avevano tratti in salvo 64.140 mentre le Ong 3.846 (5,6% del totale Sar).

Tornando agli altri Paesi di approdo e al caso Spagna, il fenomeno si concentra soprattutto nelle isole Canarie. Le Canarie si trovano nell'oceano Atlantico, davanti alle coste africane. Sono territorio spagnolo e la stampa locale continua a evocare il parallelo tra El Hierro, l'isola delle Canarie in cui si registra il maggior numero di sbarchi, e Lampedusa come nuova porta dell'Europa. In Italia per ciò che concerne la mappa delle nazionalità, quella più numerosa riguarda i bengalesi (7.615), seguiti dai siriani (5.725) e dai tunisini (4.747).

Grande attenzione in queste ore si concentra sulla rotta che, dopo l'arrivo dal Bangladesh in Egitto, porta alle traversate nel Mediterraneo verso l'Italia. Il Bangladesh è uno dei primi Paesi al mondo per densità con popolazione, con oltre 165 milioni di abitanti. Il timore è che la crisi politica possa provocare un aumento dei flussi da quel territorio.

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