
Non c'è pace per il campo largo che riesce a dividersi anche quando organizza una manifestazione unitaria. Prima la spaccatura sulla piazza per Gaza con Matteo Renzi e Carlo Calenda che hanno dato vita ieri a Milano a un evento alternativo non condividendo la piattaforma proposta per oggi, poi le frizioni tra il Pd, il Movimento Cinque Stelle e Verdi-Sinistra sui relatori e gli ospiti da invitare sul palco. Tra veti incrociati, forfait, nomi considerati irricevibili dalle componenti più riformiste, il risultato è uno stallo con la scaletta incerta fino all'ultimo e che è stata comunicata solo ieri nel tardo pomeriggio. A dispetto della nota congiunta firmata dai tre partiti, non sono mancate le frizioni in particolare per alcune proposte avanzate da M5s e Avs che il Pd non poteva accettare rilanciando su altri nomi. Occorre così partire dalle certezze: i leader. Dal palco di Piazza San Giovanni a Roma interverranno (rigorosamente in ordine alfabetico) Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein, non ci saranno invece Matteo Renzi e Carlo Calenda che hanno presenziato all'evento di ieri «Due popoli, due Stati, un destino». Se gli esponenti politici di M5S e Avs parteciperanno alla manifestazione a cominciare dai parlamentari, il Pd è spaccato con alcuni membri della componente più riformista (o gli appartenenti al gruppo Sinistra per Israele) ancora indecisi.
Sarà di sicuro presente Gad Lerner che sui suoi social ha scritto: «Mi sembra doveroso esserci, senza troppi distinguo» così come interverrà Rula Jebreal la cui partecipazione ha suscitato alcune perplessità in particolare per l'utilizzo del termine genocidio. Previsto anche un intervento dell'ex eurodeputata di Rifondazione Comunista Luisa Morgantini, presidente dell'associazione Assopacepalestina, e della storica Anna Foa, autrice de Il Suicidio di Israele. Tra gli ospiti che saranno sul palco ci saranno inoltre Abubaker Abed, giornalista palestinese (in video), Iddo Elam, giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare e preso parte alle proteste contro il governo Netanyahu, Atef Abu Saif, ex ministro palestinese di Al-Fatah e (in video) Feroze Sidhwa, medico chirurgo che ha operato a Gaza e testimoniato all'Onu. Presenti tra i relatori anche esponenti del mondo associativo come Emiliano Manfredonia dell'Acli, Walter Massa dell'Arci e Silvia Stilli dell'Aoi. In piazza arriveranno anche Laura Boldrini che ha pubblicato un appello alla partecipazione e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Non dovrebbero invece partecipare due nomi non graditi a tutti gli organizzatori come la relatrice Onu sui diritti umani nei Territori occupati, Francesca Albanese, e il regista Moni Ovadia.
Intanto le polemiche sulla manifestazione arrivano non solo dai centristi ma anche da alcune associazioni pro Palestina come l'Unione Democratica Arabo Palestinese - UDAP che in un comunicato attacca Pd, M5S e Avs scrivendo: «Chi oggi promuove la piazza ha sostenuto, in modo diretto o indiretto, le politiche di riarmo, l'invio di armi in Ucraina e la complicità europea con Israele. Senza una rottura netta da queste scelte, simili iniziative rischiano di ridursi a mere operazioni di facciata». Viceversa, Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, punge: «Hanno rifiutato i centristi che chiedevano anche la condanna di Hamas. Momento tragico per la sinistra».
In questo clima crescono i timori per l'ordine pubblico in vista del corteo che partirà oggi alle 14 da Piazza Vittorio Emanuele II per arrivare a Piazza San Giovanni; non si escludono infiltrati ed è previsto un ingente dispiegamento di forze dell'ordine.