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Il giallo delle 317 studentesse rapite. "Libere". Ma il governo: "Non ancora"

Le ragazze sarebbero ancora con i sequestratori. L'ipotesi di riscatto

Il giallo delle 317 studentesse rapite. "Libere". Ma il governo: "Non ancora"

Libere. Anzi no. A tre giorni dal loro sequestro, è giallo sulle 317 studentesse rapite a Jangebe, nello stato di Zamfara nel nord-ovest della Nigeria, il 26 febbraio. Dopo la notizia che la loro prigionia era finita, nella serata italiana di ieri è arrivata la smentita. Secondo il governo di Zamfara le ragazze sarebbero ancora in mano ai loro rapitori. Una doccia fredda dopo che si era diffusa la notizia del loro rilascio. La liberazione però non trovava alcun riscontro, anzi l'addetto ai rapporti con i media del governatore dello Stato Bello Matawalle, Yusuf Idris ha spiegato che le studentesse sono ancora prigioniere dei loro sequestratori e che sono in corso tutti gli sforzi per garantire il loro ritorno a casa.

Un copione completamente diverso da quello raccontato poche ore prima da alcuni media locali e altre fonti autorevoli, che avevano anche raccontato di come le ragazze, dopo aver trascorso due giorni nell foresta, fossero state trasferite nel palazzo dell'emiro di Anka, da cui sarebbe stato organizzato il loro viaggio a Gusau, la capitale dello stato.

Proprio ieri, al termine dell'Angelus, poco prima dell'annuncio della liberazione, Papa Francesco aveva invitato i fedeli a pregare per le studentesse: «Cari fratelli e sorelle, unisco la mia voce a quella dei vescovi della Nigeria per condannare il vile rapimento di 317 ragazze portate via dalla loro scuola», ha detto Bergoglio. «Sono vicino alle loro famiglie e a loro stesse. Preghiamo insieme. Preghiamo la Madonna perché le custodisca», ha aggiunto il Pontefice, che poi ha recitato l'Ave Maria.

Il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, aveva condannato come «disumano e del tutto inaccettabile» quello che è solo l'ultimo di una lunga serie di rapimenti di studenti avvenuti nel Paese africano per mano di gang armate. «Il governo non soccomberà al ricatto dei banditi, che prendono di mira innocenti studenti con la speranza di ottenere in cambio enormi riscatti», ha aggiunto Buhari in una nota, «nostro obiettivo primario è recuperare gli ostaggi salvi, vivi e incolumi».

Diversi grandi gruppi armati operano nello stato di Zamfara, descritti dal governo come banditi, e sono noti per rapimenti effettuati in cambio di denaro o del rilascio di loro membri in prigione.

Il più noto è stato il rapimento di massa nell'aprile 2014 da parte del gruppo jihadista Boko Haram di 276 ragazze della scuola secondaria di Chibok, nello stato di Borno.

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