«Aspetto comunicazioni. Io da ministro non vedo l'ora di andare a lavorare e approvarlo, il decreto sicurezza è pronto. Spero nessuno voglia perdere tempo».
Matteo Salvini trascorre un'altra giornata di frenetica campagna elettorale, ma non manca di spedire messaggi agli alleati di governo, alla vigilia dell'ormai famoso Consiglio dei ministri fantasma. Una riunione in cui si dovrebbe discutere di due provvedimenti bandiera, il dl Sicurezza bis fortemente voluto dal Carroccio, e il dl Famglia, caro ai Cinquestelle, ma della quale si sono perse le tracce. Al momento l'ipotesi più probabile è che si faccia una riunione breve, rinviando i due decreti a dopo le Europee. Una mediazione a cui in queste ore sta lavorando il premier Giuseppe Conte - che oggi sarà in visita nelle zone colpite dal terremoto -, ma non ci sono ancora certezze, né tanto meno comunicazioni ufficiali.
Salvini, però, non demorde e informalmente fa sapere che il dl Sicurezza Bis è necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile e non possono certo essere i rilievi delle Nazioni Unite a frenarlo, anche perché fondati su presupposti sbagliati. «Io ho preparato il decreto Sicurezza che porto in Consiglio dei ministri domani, se c'è il cdm, perché l'ho minga capì amò...» dice il vicepremier ricorrendo al dialetto. Il decreto «ha provvedimenti contro gli scafisti, i camorristi, i teppisti e la violenza negli stadi. Spero sia legge il prima possibile. I Cinquestelle la stanno tirando lunga e non capisco perché. Noi siamo pronti anche sulla flat tax», avverte Salvini che chiuderà la campagna in Emilia-Romagna dove si voterà a ottobre.
Il braccio di ferro a distanza col M5s, che vorrebbe portare solo il dl Famiglia al Consiglio dei ministri, insomma, non accenna a stemperarsi. Con Luigi Di Maio che mantiene il profilo polemico delle ultime settimane. Il risultato è che le posizioni dei due partiti si vanno ulteriormente polarizzando.
«Mi sembra strano che ci sia urgenza. Mi sembra un modo di nascondere scandali di corruzione che hanno coinvolto la Lega», dice il capo politico dei Cinquestelle parlando del tema delle autonomie. E in serata ospite di Fabio Fazio il vicepremier pentastellato prima resta sul vago sul cdm - «domani credo inizi l'esame del decreto sicurezza bis al cdm, dove io porterò un altro decreto, che assegna un miliardo alle famiglie che fanno figli» - poi imposta tutta la sua intervista elettorale sul derby con Salvini. Alla domanda sulla mancata cittadinanza a Ramy e Adam - i due ragazzi che chiamarono i soccorsi nell'attentato allo scuolabus - Di Maio fa sapere che «se il ministro dell'Interno è troppo impegnato, investiremo il presidente del Consiglio». Fazio gli chiede se ci sia dialogo con Salvini. «Nell'ultimo periodo meno, la tensione è legata alle inchieste sulla corruzione, all'eventuale futura condanna del viceministro Rixi, sotto inchiesta per spese pazze. Se arriva una condanna M5s chiederà la rimozione del viceministro. Quando capita a noi lo metto fuori in trenta secondi, lo stesso pretendo dagli altri. Domenica si sceglie tra noi e una nuova Tangentopoli».
E poi ancora: «Cosa si aspettava la Lega sulla corruzione dallo stare al governo con i Cinquestelle? Negli ultimi quattro mesi ho visto posizioni estreme, spero che dopo il 26 maggio la Lega dismetta queste posizioni facendo tornare un clima sereno». Infine un ulteriore annuncio: «Per iniziare a contrastare l'evasione fiscale dobbiamo usare il modello statunitense: se evadi vai in galera».
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