Dopo una giornata di dubbi, la soluzione di quello che fin o a tarda sera era stato un rebus arriva all'improvviso con un comunicato sul Blog delle Stelle: «Nella giornata di martedì 3 settembre si svolgerà la consultazione online su Rousseau per decidere se il M5s debba far partire un governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte». Vince quindi, su questo punto, la linea imposta da Davide Casaleggio riguardo la menzione del Pd nel quesito, che sarà così formulato: «Sei d'accordo che il M5s faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?» Potranno partecipare gli iscritti certificati da almeno sei mesi.
Eppure fino al calare della sera da fonti vicine a Casaleggio arrivava questa risposta: «Non sappiamo ancora se il voto ci sarà domani (oggi ndr) oppure martedì, se dovesse esserci domani il comitato di Garanzia del M5s dovrà fare una deroga». In queste giornate grilline da montagne russe, silenzio e incertezza si percepiscono anche dal fronte più prettamente politico. La proposta di Dario Franceschini del Pd su un governo senza vicepremier ha fatto piombare di nuovo nella confusione l'entourage del capo politico Luigi Di Maio. Che non risponde all'idea del navigato esponente di scuola Dc e Margherita. L'aria che si respira, però, è riassumibile così: «Se è un tentativo di ridimensionare Di Maio non è il caso nemmeno di commentare».
Il pensiero invece è esplicitato dal senatore Gianluigi Paragone, ex giornalista,critico verso l'alleanza con i dem. Commentando su Facebook le dichiarazioni di Matteo Renzi al Sole 24 Ore e il tweet di Franceschini Paragone ha scritto: «Il primo fa capire chi comanda. Il secondo vuole far fuori Di Maio da Palazzo Chigi».
Il capo politico è sempre più stretto in un imbuto. Pressato dalla maggioranza dei gruppi parlamentari, da Giuseppe Conte, Beppe Grillo e Roberto Fico per un accordo indolore con il Pd, preoccupato dalle voci insistenti di un gruppo di deputati e senatori disposti a non votare la fiducia al governo giallorosso. Mentre negli ambienti contigui alla Casaleggio è cominciato a circolare un sospetto: «Non è che tutti questi tentativi da parte della grande stampa di delegittimare Rousseau siano finalizzati a dire che il voto non conterà nulla se sarà contrario all'accordo con il Pd?» Riflessioni che, dalle parti di Milano, si intrecciano con le considerazioni sulle «evidenti pressioni internazionali per la formazione del governo tra M5s e Pd».
E la base continua a essere perplessa sulla svolta a sinistra. Sotto al video pubblicato dal Garante sono comparsi alcuni commenti impietosi: «Sei esausto caro Grillo? - scrive Paolo Alessi - Sono molto più esausti gli italiani che credevano in te e nel M5s». Dello stesso tenore le parole di molti simpatizzanti. Di Maio è sotto attacco anche nelle chat dei parlamentari. «Se hai incaricato Conte lo lasci lavorare e non lo indebolisci così», scrive un eletto. Un'altra grillina gli fa eco: «Se Conte fa il primo ministro e Di Maio ha un ministero ed è anche capo politico del M5s, penso possa bastare».
Nel frattempo, sugli incarichi del futuro governo, filtra che la squadra più vicina al duo Di Maio-Casaleggio possa essere decimata da Conte, a partire da Rocco Casalino. E continua il pressing dei «fichiani» per il ricambio dei ministri.
Il deputato Luigi Gallo ieri ha auspicato: «Dimostriamo di essere maturi per garantire, con lo stesso metodo corale e partecipativo del gruppo parlamentare la nascita della migliore squadra di governo per questo Paese». A questo punto, la parola decisiva spetterà solo a Rousseau.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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