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Giletti: "In Italia si attacca la polizia perché fa il suo dovere"

Massimo Giletti attacca sullo sgombero di palazzo Curtatone: "Questo è un Paese dove ogni tanto qualcuno cerca di far rispettare le regole e passa dalla parte di quelli che fanno soprusi, non essendo più ormai abituati"

Giletti: "In Italia si attacca la polizia perché fa il suo dovere"

"Questo è un Paese dove ogni tanto qualcuno cerca di far rispettare le regole e passa dalla parte di quelli che fanno soprusi, non essendo più ormai abituati". Massimo Giletti interviene, ai microfoni di Radio Cusano Campus, sullo sgombero del palazzo, al centro di Roma, che fino a una decina di giorni fa era occupato dai rifugiati eritrei.

"Sembra che in Italia si abbiano solo diritti e nessun dovere e invece - continua Giletti - tutti noi siamo parte dello Stato, se ciascuno di noi nel proprio piccolo facesse il proprio dovere le cose andrebbero meglio. Vedere attaccata la Polizia in questi giorni perché ha fatto rispettare la legge mi sembra un cortocircuito dal quale sarà difficile uscire".

Giletti parla anche del suo passaggio dalla Rai a La7 a causa della cancellazione del suo programma, L'Arena. E, a tal proposito, dice: "Non ho più voglia di parlarne, ho già detto che in una tv pubblica normale un programma che fa 4 milioni non viene chiuso. Poi sono scelte di un Direttore Generale che sarà responsabile di quello che farà e verrà chiamato più in là da qualcuno a dire perché, la verità". E ancora: "Chi ha deciso sa perché lo ha fatto. Avrà avuto qualcuno che gli ha detto di farlo oppure ha deciso lui, non mi interessa, non ho più voglia di parlare di questa vicenda, di una decisione che non ha senso. Le mie energie sono finalizzate a fare un programma nuovo in una tv in cui sto entrando in punta di piedi".

Molto duri anche gli attacchi contro i vertici di Viale Mazzini: "Non basta avere un canone per essere servizio pubblico, è evidente che c'è qualcosa che non torna. Sono contento di far parte di una televisione in cui si ha rispetto della libertà". E, infine, un'ultima stoccata: "Mi ero illuso, forse, che fare 4 milioni di spettatori garantisse una certa libertà anche in questo futuro prossimo, vicino alle elezioni.

Evidentemente mi ero sbagliato".

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