
Trionfo delle ragazze di Julio Velasco, sorrisi e gloria per la nazionale di pallavolo che ha vinto in Polonia la Valley Nations League, fotografia di rito e rientro in Patria delle imbattute, un record che resiste da ventinove partite.
Nemmeno il tempo di riaccomodarsi dopo la festa ed arriva, da Perugia, una grigia notizia opposta, Asja Cogliandro, centrale delle Black Angels Perugia Volley, è stata licenziata. Ha rubato nella cassa del club? No. Ha insultato il presidente Bartoccini Antonio? Negativo. Ha messo le mani addosso all'allenatore Giovi Andrea? Nemmeno. Dunque? Asja Cogliandro è incinta al quinto mese, è questa una colpa che non può essere accettata, tollerata, sopportata, va mandata a casa per prepararsi al parto, la pallavolo non fa più per lei, nonostante una carriera lunga tra A 2 e A1, tagliata via anche dal roster, indegna di proseguire la sua storia. Tutta roba vera, accertata.
Asja Cogliandro, bustocca di nascita ma di famiglia salentina di Cutrofiano, ha dovuto già subire un aborto e la notizia di essere in attesa del primo figlio le aveva ridato la serenità, immediatamente cancellata dalla decisione del club. Prevedo giustificazioni, denunce, interrogazioni. Sarebbe comunque interessante, per la dirigenza umbra, osservare alcune opere di Bernardino di Betto Betti, detto il Pinturicchio, pittore perugino autore di una serie di Madonne con il bambino. Non si ebbe notizia che la Madonna venisse poi liquidata, a dipinto concluso, sta di fatto che l'episodio delle Black Angels suggerirebbe di rivolgere qualche madonna a chi ha preso questa sguaiata decisione, andando grossolanamente alla schiacciata a rete.
Non è il caso di trasformare la Cogliandro in una eroina ma la questione è antica e ripropone l'ignoranza e la violenza psicologica nei confronti della "maternità" intesa come impedimento a svolgere il lavoro e dunque da penalizzare.
Accadde addirittura con la pluri medagliata Allyson Felix alla quale la Nike chiese di tagliare il 70 per cento degli emolumenti dopo che la velocista, sette volte oro alle Olimpiadi, aveva dichiarato di essere incinta. Il clamore della vicenda, la reazione del mondo dell'atletica leggera e dello sport internazionale, portò la Nike a rientrare dalla propria decisione, l'atleta, tornata a correre, vinse il mondiale della staffetta. L'episodio risale al 2018, trascorsi sette anni quel messaggio e quella lezione non sono arrivati a Perugia.
Presumo che, come per la Nike, anche per le Black Angels ci sia un momento di riflessione e di ravvedimento. Si dice che la pallavolo sia uno dei principali giochi di squadra, nel caso in questione, a Perugia qualcuno ha sbagliato la ricezione.