Giorgetti: "Il Patto va applicato ma servono più investimenti"

Il ministro chiede intelligenza nell'uso delle nuove regole. E l'Fmi alza le stime sul Pil italiano nel 2025 al +0,9%

Giorgetti: "Il Patto va applicato ma servono più investimenti"
00:00 00:00

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha invitato l'Europa a non rinchiudersi nell'austerità, pur rimarcando nel suo intervento di ieri alla sessione pubblica dell'Ecofin a Bruxelles che il nuovo Patto di Stabilità deve essere applicato. Si tratta di un invito alla responsabilità in un momento di difficile congiuntura economica come testimoniato dalle nuove previsioni del Fondo monetario internazionale.

«Riteniamo fondamentale che venga attuata pienamente la riforma della governance economica, al fine di promuovere finanze pubbliche solide e sostenibili, e mantenere gli investimenti di per sé fondamentali per perseguire le priorità europee e rafforzare la competitività internazionale dell'Unione», ha dichiarato Giorgetti. Il titolare del Tesoro ha, però, evidenziato che «bisognerà insistere su nuovi strumenti europei per correggere i fallimenti del mercato e puntare sui mercati e le tecnologie strategiche, recuperando il ritardo rispetto a rivali internazionali e concentrandosi su settori innovativi pur mantenendo anche quelli tradizionali». Insomma, servono investimenti comuni per portare avanti transizione ecologica e digitale, quegli investimenti comuni che i Paesi frugali, Germania e Olanda in primis, hanno respinto con nettezza.

Secondo Giorgetti, occorre «continuare ad approfondire e completare l'unione economica e monetaria, quella bancaria e quella dell'unione del mercato dei capitali per accrescere l'attrattività dei nostri mercati. L'Ue, ha proseguito ribadendo la necessità di «un aiuto finanziario adeguato all'Ucraina». Così come occorre procedere su «un nuovo sistema di attribuzione dei diritti di imposizione delle maggiori imprese multinazionali e sul bisogno di norme volte a ridurre le possibilità di erosione della base imponibile».

Il Fondo monetario internazionale, intanto, nell'aggiornamento dell'outlook economico ha lasciato invariate rispetto ad aprile le stime di crescita 2024 al +0,7% e ha ritoccato al rialzo quella del prossimo a 0,9%, 0,2 punti in più rispetto alle precedenti. Per Fratelli d'Italia il dato «certifica la costante crescita» del nostro Paese, ha affermato Guerino Testa (Fdi). Nonostante la revisione nel 2025, però, l'Italia è fanalino di coda del G7 in termini di crescita. Per il 2024 le stime del Fondo sul Belpaese sono più prudenti rispetto all'obiettivo di crescita dell'1% fissato nell'ultimo Def, ma anche dello 0,9% previsto dalla Commissione Europea. Le previsioni per la locomotiva tedesca sono state infatti lasciate inviate a +0,2% e +1,3%, mentre per la Francia è stato rivisto al rialzo il 2024 a +0,9% (+0,2 punti) e tagliato il 2025 a 1,3%. «Nell'area euro l'attività sembra essersi ripresa dopo aver toccato il fondo», afferma il Fondo parlando di una ripresa «modesta» trainata da un maggiore slancio del settore dei servizi e dalle esportazioni nette.

I rischi, evidenzia l'outlook, sono rappresentati dal rialzo dell'inflazione che potrebbe determinare «tassi di interesse più alti per un periodo più lungo, il che a sua volta aumenta i rischi esterni, fiscali e finanziari». L'aumento del costo del debito, a sua volta, può compromettere la stabilità finanziaria «se i miglioramenti fiscali non compenseranno l'aumento dei tassi reali e la diminuzione della crescita potenziale».

L'organizzazione di Washington vede solo due tagli di 25 punti base della Bce entro fine anno. Anche l'Fmi, come consuetudine, ha intrapreso la linea del rigore, quella che potrebbe compromettere ulteriormente la congiuntura europea.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica