Cronache

Giovanni Allevi e il mieloma "Lotterò lontano dal palco"

Il pianista: "Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto, stavolta sarà diverso". Stop al tour

Giovanni Allevi e il mieloma "Lotterò lontano dal palco"

La malattia pubblicizzata in rete. Lo ha fatto ieri il pianista e compositore Giovanni Allevi, 53 anni. È già successo di recente in tanti altri casi (Fedez, Emma Marrone, Giorgia Soleri, Gianluca Vialli, Alessandro Baricco) ed è probabile che accada ancora; perché ormai il rapporto tra le «star» e il «popolo di fan» è, ineluttabilmente, mediato dai social.

Un bene? Un male? Non sta a nessuno condannare (o esaltare) una libera scelta legata a un momento delicato della propria esistenza. I tromboni (e le trombone) da tastiera che reclamano con arroganza una «maggiore discrezione», rischiano di palesare solo pochezza umana e culturale.

Un annuncio doloroso, quello di Allevi. Eppure per nulla melodrammatico. Quasi a voler seguire uno spartito di poetica compostezza. Così, con una foto dove, mani posate sul pentagramma, cerca di «tradurre» la parola «mieloma», il Maestro dai riccioli neri e dalla risata contagiosa spiega la verità: «Non ci girerò intorno. Ho scoperto di avere una neoplasia dal suono dolce: mieloma, ma non per questo meno insidiosa». In uno dei suoi ultimi post, Allevi aveva scritto che «l'artista deve essere una creatura senza filtri, in un magico contatto con le cose».

E ora, fedele a questo principio, confessa ai tanti che gli vogliono bene: «La mia angoscia più grande è il pensiero di recare un dolore ai miei familiari e alle persone che mi seguono con affetto».

Il musicista negli ultimi tempi soffriva di fitte alla schiena, eppure aveva comunque rispettato le date del cartellone «Estasi 2022». A fine estate era atteso in Estremo Oriente, ma ora gli impegni dovranno essere rimandati: «Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto insieme a voi, grazie alla Musica. Questa volta perdonatemi, dovrò farlo lontano dal palco».

Dopo l'ultimo acclamato live alla Konzerthaus di Vienna, la consapevolezza di non poter più continuare l'attività concertistica. Annullate tutte le tappe del tour estivo a causa di un percorso terapeutico «duro ed importante»; migliaia i fan che si sono subito stretti intorno al maestro, con messaggi di incoraggiamento a dimostrazione dell'enorme popolarità e simpatia di cui gode Allevi, una di quelle rare celebrità che «non se la tira». Sempre disponibile, empatico. Normale quindi che l'amore verso di lui sia cresciuto negli anni in modo esponenziale.

Che qualcosa nella sua salute non andasse per il verso giusto, lo si era capito da tempo. Allevi ha confidato in un «miracolo», ma poi si è dovuto arrendere: «Il mal di schiena, fortissimo, dopo tre mesi ancora non mi abbandona. Eppure, durante il concerto a Bari, non so per quale miracolo, per una decina di minuti è svanito. Tanto che ho detto al pubblico: A me sembra che se ne sia andato... Questo palco è magico!».

L'illusione dura appena il tempo di un paio di brani, poi il «drago» torna a bruciare la schiena con lancinanti lingue di fuoco.

Ma Giovanni Allevi è un personaggio fuori dal comune, e riesce perfino a riaccogliere il dolore dedicandogli note di ironia: «Il Teatro Petruzzelli è talmente bello e caloroso che il mal di schiena ha preferito tornare qui con noi. Non posso dargli torto». E questa è classe. Grande Giovanni Allevi.

Ogni anno in Italia 5.800 persone sono colpite da mieloma multiplo (la patologia che ha colpito Allevi), un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo. La percentuale di guarigione, negli ultimi anni, è in costante crescita.

Una bella notizia che il prossimo concerto di Allegri si incaricherà certo di confermare. Con Giovanni che, dal palco, ci saluterà sorridente, ondeggiando i soliti riccioli corvini. Come sempre.

Più di prima.

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