Politica

Prima Giuseppi, ora SuperMario. Il vizio italico dell'agiografia

Non sono passate neanche 24 ore e gli stessi giornali che ci avevano illustrato le meraviglie del Conte bis, auspicando un terzo mandato per il professore pugliese, si sono messi a vergare commoventi agiografie di Mario Draghi

Prima Giuseppi, ora SuperMario. Il vizio italico dell'agiografia

Non sono passate neanche 24 ore e gli stessi giornali che ci avevano illustrato le meraviglie del Conte bis, auspicando un terzo mandato per il professore pugliese, si sono messi a vergare commoventi agiografie di Mario Draghi, incaricato dal presidente Sergio Mattarella di formare il nuovo esecutivo. Giuseppe Conte è liquidato come un poveraccio, capitato lì per caso, un miracolato, forse riuscirà anche a spuntare un dicastero importante, robe da matti. Rocco Casalino è svillaneggiato da quasi tutti, un vero punching ball, al punto che solo Marina La Rosa, sua ex compagna di prigionia al Grande Fratello, corre in suo soccorso: «È uno intelligente». Neanche 48 ore fa legioni di giornalisti strisciavano ai suoi piedi, mostravano con orgoglio i messaggini «del portavoce», sottolineavano come l'arroganza di fondo fosse riscattata dal talento. Niente, Rocco, sei stato nominato, il Grande Fratello Vip è in corso in questi mesi, forse ti prendono. Leggere il Corriere della Sera senza piangere per l'emozione è difficile, davvero. Draghi, al liceo, era bravo ma non secchione. Molto dotato in latino, era solito passare le versioni ai compagni meno capaci. Tra l'altro, il futuro presidente della Bce era un campione di basket. Se non avesse amato così tanto lo studio oggi la nazionale italiana di pallacanestro avrebbe qualche trofeo in più nella bacheca. Draghi è stato fotografato al supermercato mentre spinge il carrello: per lui, il basso profilo è tutto. Non ci credete? Beh, nonostante sia un superuomo, sappiate che è stato anche visto mentre porta giù la spazzatura come un comune mortale. In molte foto, accanto a Draghi, c'è sua moglie: pensate, è discendente dei Granduchi di Toscana e neppure ne fa un vanto. Questa è vera democrazia. Ci sono altre informazioni fondamentali, disseminate nelle pagine che fino a ieri esaltavano la bravura di Conte nel gestire la pandemia. Draghi non ha problemi a saltare un pasto, gli basta una barretta nutriente e via, avanti a lavorare, non come Conte che andava al ristorante all'ora del coprifuoco. Per l'agenda nessun problema, come segnala Repubblica, a Mario sono bastati «due minuti» per metterla assieme, non come Conte che metteva su il circo equestre a ogni dpcm. Il Foglio, che giudicava impossibile un incarico a Draghi, ha avvolto l'edizione di ieri in un megaposter di... Draghi, «Mr Europe ce l'abbiamo noi», olè. Impassibile ma altruista, credente e romanista, san Mario Draghi riscatta l'establishment e alla fine, tocchiamo ferro, «salva tutti». La Stampa non ha dubbi: «Conoscenza, coraggio e umiltà» sono le doti meno apparenti ma forse più importanti del presidente del Consiglio in pectore.

Quanta dolcezza, forse troppa, arrivati al bellissimo e «amato bracco ungherese» deponiamo la mazzetta dei giornali per evitare che tanto zucchero causi un immediato attacco diabetico.

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