Che Benito Mussolini continuasse a dividere anche 72 anni dopo la morte non era certo un mistero. Ma che le spaccature riguardassero anche due esponenti di un partito che, bene o male, trae le proprie origini da quello comunista è pur sempre una notizia che fa discutere.
Così come discutono il deputato Pd Emanuele Fiano e il suo collega di partito Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e candidato in pectore alla poltrona di governatore della Lombardia per il centrosinistra. Gori ha recentemente proposto di mantenere la cittadinanza onoraria che durante il Ventennio la città orobica concesse al Duce.
La polemica rimonta ad almeno due anni fa, quando l'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza chiese al primo cittadino di revocare quel provvedimento. Ma il sindaco era contrario allora ed è contrario oggi: "La cittadinanza lasciamola come monito, proporne la cancellazione è un errore che denuncia una mancanza della necessaria distanza dai fatti della storia".
Una posizione su cui resta fermissimo nonostante gli appelli dei cittadini e il parere contrario di vicesindaco e presidente della provincia. E che ha suscitato le ire proprio di Emanuele Fiano, intervenuto pochi giorni fa a Bergamo ad un evento sul disegno di legge contro l'apologia di fascismo che porta il suo nome.
"Non mi piace per niente che ci siano ancora delle cittadinanze onorarie a Mussolini, che considero un assassino.
Trovo singolare che si mantenga una cittadinanza onoraria per un assassino", ha dichiarato Fiano Su quali possano essere "le scelte e le opportunità per decidere di mantenere delle cose iscritte nella nostra storia", il deputato dem ha aggiunto che "non le capisce". Ma - ha spiegato - "considero questa cittadinanza qualcosa di non confacente con la storia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.