«Accogli la tua fedele Carla» dice Monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo, all'inizio della messa in suffragio di Franca Sozzani, la potentissima direttrice di Vogue Italia scomparsa il 22 dicembre scorso ad appena 66 anni. Nella cattedrale di Milano per altro già freddissima cala un gelo polare perché nelle primissime file c'è una donna di nome Carla Sozzani, ugualmente bionda ed esile oltre che dotata di un gusto infinito. Lo scambio di nome e di ruolo tra le due sorelle è stata una costante con cui hanno fatto i conti tutta la vita. Franca a volte si irritava, più spesso ne rideva: non c'è didascalia di un giornale italiano in cui lei non sia indicata come Carla e viceversa. Non è la sola nota stonata in una cerimonia organizzata nei minimi particolari. Prima di tutto in chiesa ci sono i posti assegnati a seconda dell'importanza: chi sul cartoncino d'invito non ha scritto nemmeno uno straccio di numero non può oltrepassare le transenne a metà della navata centrale. Gli organizzatori rispondono che il Duomo è un luogo pubblico e può entrare chiunque per cui occorre proteggere gente come l'ex premier Matteo Renzi nei primi banchi con i familiari e con personaggi come Giorgio Armani, Santo e Donatella Versace, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Valentino, Pierpaolo Piccioli, Maria Grazia Chiuri, Bernard Arnault che è l'uomo più ricco di Francia e Lapo Elkann. In primissima fila Anna Wintour madre tra l'altro di Bee, fidanzata del figlio di Franca, Francesco Carrozzini che ha letto una lettera di San Paolo. La prima lettura è affidata alla nipote Sara Maino Sozzani, un bellissimo brano dal libro di Qoelet che parla del vuoto più del vuoto, del tutto che è niente e di una generazione che va, una che viene e la terra per sempre sta. Su questa frase le anime nere che nella moda non mancano mai si danno di gomito perché Sara è stata spesso indicata come l'erede predestinata della zia. Sulla sua bravura niente da dire: la maggior parte dei giovani designer sono stati vagliati da lei. Tutti presenti, ma come si fa a citarli quando circolano nomi come Alber Elbaz, Azzedine Alaia, Victoria Beckham, Ermanno Scervino, Alberta Ferretti, Silvia Venturibni Fendi, Stella McCartney, Stefano Pilati e Phoebe Filo.
C'è perfino l'ex premiere dame Carla Bruni, Naomi Campbell, Kate Moss e poi Simona Ventura che elegantemente amente chiede di allontanarsi almeno dalla chiesa per procedere al rito dei selfie con la celebrità. Assente giustificato Karl Lagerfeld. Assenti e coerenti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Pare avessero litigato e loro non perdonano si sa.
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