È una giostra delle illusioni che fa girare epoche, storie e generazioni diverse. Il fatto è che nessuno vuole scendere e, come spesso capita in politica, i posti non sono sufficienti. L'unico già seduto è Roberto Fico, grillino della prima e pure della seconda ora, che andò a presiedere la Camera il primo giorno in autobus. Come nemmeno un Peron avrebbe immaginato. Oggi Fico deve far salire a bordo gli assessori e la giostra si è messa a girare al contrario, all'indietro nel tempo. "Se questi fanno gli assessori, allora lo faccio pure io" sbotta col Giornale un inviperito Clemente Mastella. Loro chi? Il fatto è che Mastella junior è stato eletto ma già tagliato fuori dal neopresidente che non tiene più le mani in tasca, come nelle foto vintage dell'epoca eroica, ma ha imparato l'antichissima arte della contrattazione, quella che le truppe grilline avrebbero dovuto picconare. Come e più della Bastiglia.
Insomma, fuori Pellegrino Mastella sulla base di una regoletta più perfida che scivolosa, appena battezzata: chi fa il consigliere non farà l'assessore. Si evocano altri nomi e qui la giostra si ferma, incredibile, al Governo Prodi II. Ricordate Alfonso Pecoraro Scanio? Fu il leader dei Verdi, quando i Verdi erano meno rossi di oggi, ma è stato anche ministro dell'agricoltura con Amato e poi dell'Ambiente nel Prodi II. Si era inabissato da qualche parte ed era sparito pure dalla tv dove dissertava di un mondo più green. Ora il suo verbo potrebbe essere riscoperto e dunque pare destinato all'assessorato all'Agricoltura. In buona compagnia, perché sempre dall'album del Prodi II riemerge pure Luigi Nicolais, titolare delle Riforme e dell'innovazione nella pubblica amministrazione, poi presidente del glorioso Cnr, ingegnere chimico e bassoliniano. Pure lui è in lizza, anche se più defilato, se non altro, per l'età più avanzata, 83 anni, ma la storia quando ci sono di mezzo i partiti può fare miracoli. Il secondo esecutivo Prodi come scheletro del Fico I. Nemmeno nei diorami dei musei di scienze naturali si osservano simili trasformazioni E ricongiungimenti. Non basta ancora, perché sulla linea della "pole", che qui non può essere solitaria, armeggia anche Vincenzo Maraio detto Enzo, segretario del Psi, salernitano come i De Luca, padre e figlio, Vincenzo e Piero, che pure scalpitano. "Se lo fanno loro - ripete Mastella - entro anch'io". Una squadra vecchia riverniciata di nuovo. "Ho sentito questi nomi, in verità credo che Nicolais se ne stia a casa sua e non abbia voglia di rientrare nel giro". Ma gli altri si. Nel mulinello delle gomitate e degli sgambetti.
"Io tutta questa operazione elettorale l'avevo pensata per mio figlio - si sfoga il sindaco di Benevento - che adesso è amareggiato, perché si sente preso in giro. E poi, diciamo la verità, come lo spieghiamo a quelli che ci hanno votato? A Benevento siamo il primo partito, 27 per cento in città. 17 per cento in provincia", Migliaia e migliaia di voti. "Ma perché - si scalda Mastella - Fico non l'ha chiarito prima? Avremmo preso atto della situazione, "invece adesso si rischia la reunion. Il Prodi II che ricompare in formato partenopeo con tre ex: alla coppia Nicolais Pecoraro Scanio si aggiunge infatti proprio lui, Mastella padre, Guardasigilli in quella compagine fra il 2006 e il 2008. La famiglia Mastella, la "famiglia Addams", secondo la definizione di Clemente in una recente intervista al Giornale, fu decimata dalla magistratura, lui gettò la spugna e alla fine il Governo si sfasciò. "Il punto - filosofeggia - è che così gli assessori, tutti esterni, sono e saranno deboli". Che tradotto in moneta corrente significa proni ai voleri del governatore. "Certo - è la conclusione - perché non hanno il paracadute e dunque per non cadere in modo rovinoso si piegheranno ai desiderata del Principe".
I giri continuano.
Si dice che il presidente uscente pretenda due poltrone e c'è un una grande mischia per la più strategica, quella della sanità. "Finisce davvero che l'assessore lo faccio io", è il congedo dell'ex Guardasigilli. Punta alle aree interne. Ma niente equivoci: starà sempre al Centro.