I governatori a Draghi: "Incontro urgente". Ma nessuna Regione passa in giallo

L’ipotesi del doppio binario con misure più stringenti per chi non è ancora vaccinato

I governatori a Draghi: "Incontro urgente". Ma nessuna Regione passa in giallo

Alcuni governatori, tra cui Giovanni Toti, in seguito all’aumento dei contagi sono a chiedere al governo un incontro urgente ed eventualmente il ‘doppio binario’, ovvero regole più stringenti per coloro che non hanno ancora ricevuto il vaccino.

Cosa chiedono i governatori

Il vicepresidente della conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, ha infatti spiegato: “In un momento in cui i contagi stanno crescendo è importante avviare in tempi rapidi, entro 72 ore, un confronto con il Governo. In questo momento non è possibile mantenere un atteggiamento attendista, bisogna anzi dettare norme chiare per affrontare questa fase della pandemia, tutelando la salute dei cittadini e consentendo all’economia di continuare la sua fase di crescita dopo aver attraversato una fase di grave crisi. In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la zonizzazione del Paese, quindi la divisione in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità. Questo è il momento in cui si programmano le vacanze di Natale e tutta la macchina economica che vi gira intorno, soprattutto a questi lavoratori dobbiamo dare la certezza che il paese non richiuderà”.

I governatori chiedono anche una nuova attuazione del Green Pass, sottolineando che “i numeri ci dicono che il 90% delle terapie intensive sono occupate da non vaccinati. È quindi, in primis, una questione di protezione delle persone, oltre che della ripartenza dell’economia e di una pressione ospedaliera”. Il certificato verde, che si può ottenere attraverso la guarigione dal virus, oppure tramite due dosi, o ancora con esito di un tampone negativo, in Italia è al momento obbligatorio per salire a bordo di navi, aerei, treni ad alta velocità, accedere a ristoranti, cinema, teatri, università, scuole e luoghi di lavoro. Alcuni governatori avevano proposto di utilizzare il modello tedesco delle 2G, dove solo chi è vaccinato può accedere ai locali pubblici e al posto di lavoro.

Contrari al lockdown per non vaccinati

Ma non tutti i presidenti di Regione sono sulla stessa lunghezza d’onda. Il governatore del Veneto, Luza Zaia, ha rilasciato di recente una intervista in cui ha asserito che un lockdown ai non vaccinati sarebbe un errore e avrebbe “oggettivi limiti costituzionali. Dovremmo investire di più sul dialogo convincendo gli irriducibili a vaccinarsi. Comunque, ogni decisione la prenderemo assieme, fra governatori”. No a misure differenti tra vaccinati e non anche per il vicepresidente della Regione Sardegna Alessandra Zedda, che chiede invece maggiori controlli sul Green pass. “Le regioni stanno chiedendo più restrizioni, ma questo per garantire la continuità delle aperture e scongiurare l'ipotesi delle chiusure. I numeri non sono ancora preoccupanti ma dobbiamo stare in guardia. Anche noi abbiamo qualche ospedale in difficoltà. Serve subito la terza dose e una campagna per convincere chi non si è ancora vaccinato a farlo" ha spiegato la Zedda.

Costa: "Nessuna regione in giallo"

"No, dai dati al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti. Quelle più a rischio? Ci sono alcune regioni, come il Friuli, il Veneto, le Marche vanno un po' attenzionate" ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite della trasmissione "Un giorno da pecora" su Radio1.

Cercando di fare chierezza ha poi aggiunto che "qualora ci dovesse esser il cambio di un colore, e qualche regione dovesse diventare arancione, dato che questo colore prevede anche misure come la chiusura dei ristoranti alla sera, credo che tutto sommato vada valutato tenere aperte attività solo per chi si è vaccinato. Non possiamo permettere che una minoranza in qualche modo ostacoli il percorso di tutto il Paese".

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