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Il governo accelera sul Pnrr. "Terza rata questione di ore"

Il ministro Fitto assicura lo sblocco dei nuovi fondi Ue. Il "lavoro certosino" sulle modifiche

Il governo accelera sul Pnrr. "Terza rata questione di ore"

Questione di ore, secondo il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, e Bruxelles dovrebbe sbloccare la terza rata da 19 miliardi di euro del Pnrr. Nell'informativa urgente al Senato sul Piano, il ministro ha detto che «nelle prossime ore ci aspettiamo un superamento delle criticità» legate agli obiettivi scaduti il 31 dicembre 2022 e su cui la Commissione Ue aveva congelato la tranche per un supplemento di valutazione. Quanto alla partita complessiva, cioè alle modifiche al Pnrr che Roma deve inviare in Europa, Fitto parla di un «lavoro attento e certosino con l'obiettivo di far emergere le criticità e risolverle nei tempi previsti dai regolamenti europei».

Firmato ieri il decreto attuativo sulla governance del Pnrr, siamo ancora in una fase di verifica per individuare gli interventi che non potranno essere realizzati entro giugno 2026, ma per i progetti realizzabili nei tempi previsti «gli enti attuatori dovranno dare garanzia pubblica e ufficiale che questi saranno realizzati entro» i termini, dice il ministro. Le modifiche saranno fatte «in collaborazione con i ministeri, le regioni, i comuni e le Province», ma «l'interlocuzione con la Ue è per mantenere gli obiettivi» e i finanziamenti «garantendo la loro realizzazione» entro il 2026.

Fra i 27 obiettivi del Pnrr da centrare entro il 30 giugno prossimo per ottenere la quarta rata da 16 miliardi, «ce ne sono alcuni da rimodulare». Tra questi, «asili nido e scuole dell'infanzia, la sperimentazione dell'idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà». Ma l'obiettivo è appunto «rimodulare», dice Fitto. Per questo smentisce le accuse di voler rinunciare agli asili nido: «Il governo sta cercando di salvaguardarli nell'obiettivo finale perché ad oggi sono stati accumulati grossi ritardi, ci sono comuni che riescono a raggiungere il target del 30 giugno e altri non ce la fanno. Noi stiamo trattando con la Commissione Ue per salvare l'obiettivo che cuba 4,6 miliardi di finanziamenti». La linea del governo resta quella «di spendere tutte le risorse ma spendere tutte le risorse bene per avviare una fase di sviluppo anche nelle ricuciture tra Nord e Sud», precisa.

Protestano le opposizioni, che lo accusano per la mancanza di chiarezza su quali progetti saranno inseriti nelle modifiche da inviare alla Commissione Ue entro fine aprile, e su quali potrebbero essere invece quelli da dirottare sui fondi di Coesione che hanno una deadline più lunga per la loro realizzazione, il 2029. «Non indicano le criticità, non credono nella funzione della sanità pubblica e a rischio ci sono anche gli asilo nido - attacca Francesco Boccia, Pd - Il governo sta andando avanti senza condividere nulla con gli enti locali. Siamo molto preoccupati ma non gli daremo scampo. A preoccupare è soprattutto la carenza nella gestione dell'ammodernamento del settore sanitario: il rafforzamento della sanità locale era il progetto prioritario dopo il dramma del lockdown e loro lo stanno tradendo». Per Mara Carfagna, Azione, «Fitto omette un dato fondamentale: la quota del 40 per cento destinata al Sud sarà confermata oppure no?». Secondo il dem Carlo Cottarelli «in 45 minuti Fitto non è riuscito a spiegarci cosa il governo intenda cambiare o tenere del Pnrr». Risponde la Lega, col capogruppo Molinari: «Nessuno tifa perché l'Italia fallisca. Del Pnrr ci siamo occupati tutti, nei vari governi, se si fallisce si fallisce tutti assieme.

Ma la strada che ha preso il governo mi pare che sia quella giusto per evitare che accada».

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