Autostrade, Conte vuole l'accordo. Il M5s è furioso

Svanisce la minaccia della revoca, il premier e il Pd decidono di trattare su Autostrade per arrivare a un accordo

Autostrade, Conte vuole l'accordo. Il M5s è furioso
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Se nei giorni scorsi Giuseppe Conte aveva spiegato di non aver sul tavolo "una proposta accettabile" da parte di Autostrade, adesso il premier ha improvvisamente abbassato i toni. La minaccia della revoca della concessione sembrerebbe esser svanita nel nulla.

Tale eventualità, definita fino a ieri "soluzione obbligata", è stata sostituita con la volontà da parte dell'esecutivo di trattare per raggiungere un accordo. L'importante, ha fatto capire Conte, è che il dossier si chiuda il prima possibile, anche perché la pressione degli alleati - vedi il ruspante Nicola Zingaretti - inizia a diventare asfissiante.

Fonti di agenzia sostengono che dal governo sembra esserci la volontà di sciogliere il nodo una volta per tutte. Il presidente del Consiglio si è augurato di arrivarci presto, e ne ha lungamente parlato in un vertice con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, e quello dei Trasporti, Paola De Micheli.

La trattativa prosegue

Secondo quanto riferisce l'Huffington Post, al tavolo c'erano i capi gabinetto del premier e dei due ministri. Non i 5 stelle, esclusi dalla riunione. È proprio per questo motivo che tra le fila pentastellate - ricordiamo che il MoVimento è contrario a qualsiasi accordo con i Benetton - si sono alzate voci indignate.

In ogni caso, tornando alla trattativa, la situazione è la seguente. Sul tavolo, sottolinea ancora l'HuffPost, troviamo la proposta al rialzo che i Benetton hanno presentato a metà maggio. Ovvero: 3 miliardi, e non più due, oltre al "disinnesco della mina del 30 giugno", quando teoricamente scadrebbero i tempi per restituire la concessione e chiedere l'indennizzo allo Stato (a parere di Atlantia sarebbe di oltre 20 miliardi, il Millepropoghe potrebbe ridimensionarlo a 7 miliardi).

L'obiettivo di Conte è arrivare alla fumata bianca. Dal canto suo, anche Atlantia pare abbia intenzione di trattare. L'Adnkronos ha aggiunto un altro particolare non da poco in merito al vertice tra il premier e i ministri: "Sono state concordate condizioni minime al di sotto delle quali rimane irricevibile qualsiasi proposta di controparte e diventa automatica la revoca".

La possibile via d'uscita

Per evitare revoca e contenziosi legali, si è parlato di una nuova compagine azionaria: il fondo F2i, con la partecipazione di Poste Vita e diverse casse di previdenza, sarebbe chiamato a prendere il controllo di Aspi da Atlantia, affiancato da Cdp.

Il progetto sarebbe già sui tavoli dei diversi manager, che però continuano ad aspettare le scelte della politica e le mosse dei Benetton. Insomma, su Autostrade si può trattare, ma il risultato finale resta ancora avvolto dalle nebbie.

Sarà necessaria un'ulteriore "valutazione politica" per sciogliere il nodo del rinnovo della concessione ad Autostrade per l'Italia (Aspi), è emerso dal vertice tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione della maggioranza che si è tenuto questa sera a palazzo Chigi. Il confronto tra le forze di governo sul dossier Autostrade continuerà quindi in incontri con la ministra alle Infrastrutture, Paola De Micheli, e non è escluso un nuovo confronto tra il premier e i capidelegazione. Nel pomeriggio c'era già stata una riunione tra Conte, De Micheli e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in cui si era deciso di continuare a trattare con Aspi, stabilendo però delle "condizioni minime" al di sotto delle quali ogni proposta rimane irricevibile e diventa automatica la revoca. Nella riunione con i capidelegazione si è deciso per un ulteriore passaggio politico, un confronto che legittimi la prosecuzione della trattativa su Aspi sulla quale il M5s ha già espresso più volte la sua contrarietà.

"Io non immagino un futuro in cui ridare a Benetton le autostrade", l'ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio a

'Porta a Portà. "Quale sia la soluzione tocca ai tecnici - ha aggiunto - i tremila chilometri di autrostrade dopo quello che è successo non riesco a immaginare di ridargliele". Ma Conte e il Pd sembrano avere un'idea diversa.

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