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Il governo si affida al Tar per fermare Musumeci. Ma il giurista: ha ragione

L'esperto: ordinanza valida. Lamorgese: "Via 800 migranti dagli hotspot siciliani"

Il governo si affida al Tar per fermare Musumeci. Ma il giurista: ha ragione

C'è lo scontro verbale, con il ministro Lamorgese che replica a Salvini («ha superato ogni limite») c'è quello a colpi di cavilli che da ieri è ufficiale. E c'è il dramma della situazione sul campo, che per gli hotspot siciliani è pessima.

La nave quarantena «Azzurra» ieri è attraccata a Lampedusa per far salire a bordo 200 migranti, tra cui i 70 contagiati e Lamorgese parla di 800 trasferimenti in tutto in vista, mentre era trapelata la notizia di una gara per nuove navi quarantena. Ma nell'isola di frontiera per ora restano altri mille migranti. E dei 33 nuovi contagiati scoperti ieri in Sicilia, tre sono nell'hotspot lampedusano. E sempre ieri è arrivata la denuncia dell'Usip: «Il personale dell'XI Reparto Mobile di Palermo, ha registrato il primo caso di positività tra gli operatori provenienti da Lampedusa». È la conferma della difficoltà di gestire un centro con un numero di ospiti quadruplo della capienza massima.

E l'accelerazione dei trasferimenti conferma quantomeno la valenza politica dello strappo del governatore siciliano con l'ordinanza che ordina di svuotare gli hotspot. Ieri è arrivato anche il ricorso del Viminale Tar della Sicilia contro l'ordinanza per l'invasione di competenza e «perché avrebbe effetti su altre regioni».Passo indispensabile per impedire che la mossa di Musumeci dispieghi i suoi effetti. Perché, nonostante il ministero avesse liquidato come «nulla» l'ordinanza, la questione giuridica è ben più complessa.

Ne è convinto Claudio Zucchelli, attuale presidente dell'equivalente siciliano del Consiglio di Stato ed ex direttore per dieci anni del Dagl, il dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi. Il giurista ha messo on line un parere che liquida l'argomento della «nullità» dell'ordinanza: «È errato, oltre che scorretto, - scrive Zucchelli - sostenere che non ha alcun valore, essa ha forza e valore di provvedimento amministrativo». Se ne desume che «fino a quando il giudice amministrativo non lo annulli o sospenda gli effetti, è esecutivo ed esecutorio». Ed ecco perché il Viminale, che pure aveva subito tentato il dialogo, è stato costretto al ricorso. «Che -dice Musumeci- non ci fermerà».

Secondo Zucchelli del resto, l'ordinanza non solo è legittima perché su materia sanitaria, ma il governatore ha anche il potere di farla applicare, in forza dell'articolo 31 dello Statuto della Sicilia (regione autonoma), secondo cui «al mantenimento dell'ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia di Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l'impiego e l'utilizzazione, dal governo regionale». E infatti sono in grave imbarazzo i prefetti dell'isola che si trovano a operare nel pieno di un conflitto tra poteri. Ieri i presidenti dei sindacati dei prefetti, Sinpref e Associazione prefettizi, hanno diramato una nota per esprimere «stupore» per la minaccia di Musumeci di denunciare chi non adempirà all'ordinanza. I prefetti, dicono i presidenti Antonio Giannelli e Antonio Corona, «nonostante le tante carenze in termini di risorse umane», continuano a operare, ma chiedono «che si definisca con chiarezza chi deve fare cosa». Un conflitto istituzionale in piena regola. Di fronte al quale il premier Conte continua a lasciare sola il ministro Luciana Lamorgese. Un silenzio talmente assordante da far sospettare addirittura una delegittimazione politica, visto che la poltrona di Lamorgese fa gola a molti.

Anche nel Pd.

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