Il governo si spacca nuovamente sulla prescrizione. Al momento l'ennesimo tentativo di trovare una sintesi sul tema da parte di Giuseppe Conte è fallito: inizialmente fissato per oggi, l'appuntamento con i partiti di maggioranza è slittato a giovedì 9 gennaio a causa di sopravvenuti impegni del presidente del Consiglio in seguito alla crisi in Medio Oriente. Dunque a disposizione vi saranno altre 48 ore di tempo per evitare di fronteggiarsi con un ulteriore passo nel vuoto. Al centro delle polemiche resta sempre la prescrizione dei reati che dal primo gennaio è stata abolita dopo la sentenza di primo grado, di condanna o di assoluzione che sia. L'ok è arrivato anche dalla Lega nel corso del governo gialloverde, ma il Carroccio aveva posto come condizione fondamentale la presenza di riforme che avrebbero dovuto accelerare i tempi del processo.
Adesso Partito democratico, Italia Viva e Leu - fortemente contrari al "fine processo mai" - sono entrati in pressing per sollecitare Alfonso Bonafede a presentare una valida alternativa che vada in una direzione ben chiara e precisa: introdurre modifiche che tengano in considerazione le critiche sollevate dagli alleati. D'altronde molte perplessità sono arrivate anche da autorevoli costituzionalisti, gran parte dell'accademia e avvocati.
La controriforma di Forza Italia
Nella giornata di giovedì si discuterà di una questione ancora apertissima e che potrebbe compromettere gli equilibri dell'assetto giallorosso: senza un punto di convergenza, i renziani hanno già annunciato di essere pronti a votare il disegno di legge di Forza Italia. La controriforma del forzista Enrico Costa punta a reintrodurre i tempi di prescrizione, ma il Pd al momento dice che si potrebbe astenere.
Andrea Giorgis ha spiegato: "Ci dev'essere un atto che certifichi un passo avanti verso una soluzione equilibrata del problema". Il sottosegretario dem alla Giustizia ha ribadito che l'obiettivo del suo partito è quello di "scongiurare effetti paradossali" che rischierebbero di allungare ulteriormente i tempi del processo: "Il trascorrere del tempo rende più urgente un intervento correttivo, perché non mitiga ma acuisce i potenziali effetti negativi della riforma".
Come riportato dall'edizione odierna del Corriere della Sera, Giorgis ha voluto indicare un possibile percorso per portare avanti una mediazione a suo giudizio efficace: "Se si riesce finalmente a presentare il testo della riforma del processo penale, si può discutere anche dell'ipotesi di far decorrere i tempi della prescrizione non più dal momento in cui si verifica l'atto-reato bensì dalla sua scoperta". In tal modo si potrebbero garantire "tempi congrui per indagini e processi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.