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Il governo vuole le dimissioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate

Giovedì scorso dal palco di un convegno della Cgil il direttore ha lanciato l'allarme sulla sopravvivenza dell'Agenzia stessa. Scelta civica chiede chiarimento politico a Renzi e Padoan

Il governo vuole le dimissioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate non sta navigando in buone acque. A seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime le nomine perché avvenute senza concorso, circa 800 dirigenti sono stati retrocessi al ruolo di funzionari, con un conseguente dimezzamento dello stipendio.

In molti hanno preferito dare le dimissioni, mentre sono oltre 400 quelli che hanno fatto causa per danno all'Agenzia e alla presidenza del Consiglio dei ministri.

In uno scenario simile, la presidente Rossella Orlandi, fortemente voluta dal governo all'epoca delle nomine, a giugno dello scorso anno, quando si sbandierava l'avanzamento delle quote rosa nei posti che contano, è stata lasciata sola e avvisa apertamente chi vorrebbe che lei facesse un passo indietro: "Io resto al mio posto. Dalla contrattazione è scomparso il comparto delle agenzie fiscali e questo determina la morte delle agenzie".

"Quello che mi preoccupa e mi dispiace del dibattito di questi mesi - confida il direttore delle Entrate - è che si sia accentrata la questione solo e esclusivamente sul tema della dirigenza", mentre il problema "è complessivo e riguarda le leve della gestione, dalla selezione del personale alla dirigenza generale" e più in generale l'autonomia dalla politica che arriva a definire anche il numero dei controlli per categoria.

Per tutta risposta, il sottosegretario del ministero dell'Economia, Enrico Zanetti, ha di fatto invocato le sue dimissioni: "Se il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi continua a esternare il suo malessere e a dire che così l'agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili", sottolineando di parlare come componente del governo, convinto che la sua posizione sia assolutamente condivisa da Palazzo Chigi.

Le parole di Orlandi, ribadisce il segretario di Scelta Civica, "sempre che non le smentisca o le ridimensioni, sono incompatibili con qualsiasi ipotesi di leale collaborazione col governo che l'ha nominata".

E in questi mesi, aggiunge, "l'approccio dell'Agenzia ha determinato forte irritazione nel Mef e nel governo". Peraltro, "se lei si sente messa all'angolo è solo perchè preferisce risolvere in un altro modo il nodo dei suoi dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta", ma "l'errore è che difende i suoi uomini più fidati, non l'istituzione".

Per Zanetti però "non si può consentire a questi dirigenti di tornare ai loro posti senza concorso" e l'unica cosa ragionevole è "fare i concorsi" non andare avanti con "la tiritera del direttore che dice di non essere in grado di andare avanti. Questo fa un direttore. Se non si sente in grado, lasci".

Per placare polemiche e speculazioni il ministero dell'Economia ha diffuso una nota per evidenziare come "lo spirito di dedizione e l'esecuzione dei doveri d'ufficio lontano dai riflettori che il personale ha mostrato in tante occasioni deve continuare a essere di esempio per chiunque operi al servizio del cittadino e dell'interesse pubblico". La precisazione del ministero continua: "Nel contesto di immutata stima nel direttore Rossella Orlandi, questo Ministero è impegnato nell'attività di rafforzamento organizzativo e operativo dell'Agenzia delle Entrate, anche grazie al contributo delle valutazioni chieste a Fmi e Ocse in merito a modelli efficaci nella realizzazione di un rapporto cooperativo tra contribuente e amministrazione fiscale secondo le migliori pratiche che emergono dalla comparazione internazionale".

Le polemiche però non si sono placate. Anzi, Scelta Civica "chiede al ministro Padoan e al presidente del Consiglio Renzi un incontro politico dirimente e chiarificatore non appena il presidente Renzi sarà rientrato dagli impegni all’estero" sul tema della lotta all’evasione e sul ruolo del direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi. Lo ha annunciato Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica e sottosegretario all’Economia che prende atto del comunicato del Tesoro in cui si afferma: "Nel contesto di immutata stima nel direttore Rossella Orlandi, questo Ministero è impegnato nell’attività di rafforzamento organizzativo e operativo dell’Agenzia delle Entrate".

Scelta Civica - scrive Zanetti che oggi aveva chiesto le dimissioni della Orlandi - vuole capire "se siamo il governo che sta facendo i trattati internazionali contro i paradisi fiscali, che sta potenziando i controlli incrociati dei dati, che ha introdotto il reato di autoriciclaggio e che sta per l’appunto lavorando al rafforzamento organizzativo dell’Agenzia nel rispetto delle norme sul pubblico impiego, oppure se siamo il governo che sta facendo morire le agenzie fiscali".

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