Politica

Grasso apre al dialogo col Movimento 5 Stelle e dice no al centrodestra

Pietro Grasso dopo il colloquio con Mattarella al Quirinale: "Avendo escluso qualsiasi dialogo con le forze di centrodestra quelle con cui dialoghiamo sui temi sono tutte le altre, non c’è bisogno di indicarle"

Grasso apre al dialogo col Movimento 5 Stelle e dice no al centrodestra

Il senatore Pietro Grasso è salito al Quirinale, per il primo giro di consultazioni, insieme a Emma Bonino, Riccardo Nencini e il presidente del gruppo misto Loredana De Petris. Dopo il colloquio con il Capo dello Stato fa sapere che Liberi e uguali è disposta ad aprire il dialogo con il Movimento 5 Stelle: "Disponibilità ad aprire dialoghi con quelle forze che in via prioritaria possano avere nel loro programma i temi che sono per noi essenziali", quindi con "le forze riformiste e progressiste, mentre è assolutamente escluso con il centrodestra". Il dialogo, quindi, per Grasso ci può essere ma solo con i pentastellati. Niente da fare con il centrodestra.

E ribadisce in questo modo il concetto: "Avendo escluso qualsiasi dialogo con le forze dicentrodestra quelle con cui dialoghiamo sui temi sono tutte le altre, non c’è bisogno di indicarle. Il nostro problema, ripeto, sono i temi e icontenuti. Con il centrodestra sappiamo che c’è troppa distanza e quindi èanche inutile iniziare un dialogo".

Emma Bonino sottolinea che "è una questione di metodo, ma è di sostanza. Chi ha vinto le elezioni e ha avuto questo onore adesso si assuma anche l’onere di governare, magari sfumando alcune posizioni prese in campagna elettorale francamente non sostenibili".

Riccardo Nencini, vicepresidente del gruppo misto, ha detto che "il posto che dobbiamo occupare è quello di stare all’opposizione del governo nascente. La seconda considerazione che abbiamo posto al Presidente della Repubblica, non in forma retorica, è il manifestarsi di alcuni atti, che spero di aver mal interpretato, di un certo antiparlamentarismo e di rottura di un’importante consuetudine parlamentare nell’elezioni degli uffici di presidenza e dei questori e segretari. Quella forma deve essere rispettata e sono felice che a vigilare ci sia il presidente che conosce molto bene per esperienza la vita parlamentare.

Con l’auspicio che si sia trattato solo di un incidente di percorso".

Commenti