È morto improvvisamente in Argentina, dove si trovava per partecipare a una conferenza internazionale con i suoi omologhi ibero-americani, il procuratore generale spagnolo Josè Manuel Maza. Il giudice spagnolo, che aveva 66 anni, aveva istruito i processi contro gli indipendentisti catalani, a partire dall'ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, scappato in Belgio. Il numero uno della procura spagnola, è spirato in un ospedale della capitale argentina Buenos Aires per le complicazioni legate ad una grave infezione.
Puigdemont è tuttora rifugiato in Belgio, dove è in attesa della decisione sulla sua estradizione in Spagna. A Bruxelles lo ha raggiunto una dura dichiarazione di Jean-Claude Juncker, sotto forma di intervista concessa al quotidiano spagnolo El Paìs. Il presidente della Commissione Europea ha definito la Catalogna «una grande, enorme preoccupazione», sottolineando come a suo avviso il nazionalismo sia «un veleno». «Non mi piace la situazione che la Catalogna ha provocato, è un disastro per molti aspetti», ha detto. Juncker sottolinea come le istanze nazionaliste catalane abbiano «generato una frattura interna tra la società spagnola e catalana, creato problemi tra familiari, tra amici. È triste, questo non sarebbe mai dovuto succedere».
Juncker ha ribadito l'appoggio fermo della Ue al governo centrale spagnolo. «Il governo e la Generalitat possono discutere il livello di autonomia, ma l'Europa - ha chiarito - è un club di nazioni e non accetta che le regioni vadano contro le nazioni, tanto meno se fuori dalla legge».
Il presidente della Commissione ha quindi inviato un messaggio chiaro a Carles Puigdemont, ancora rifugiato in Belgio in attesa della decisione sull'estradizione in Spagna: «Se in qualche momento ha creduto che noi
l'avremmo appoggiato, si deve disingannare - ha concluso - non lo faremo, c'é solo un governo che l'Unione Europea appoggia, le autorità catalane non devono sottostimare il grande sostegno di cui Rajoy gode in tutta Europa».
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