
Liz Truss, già primo ministro della Gran Bretagna e leader del Partito conservatore, ci accoglie in un hotel nel centro di Roma. Indossa un vestito rosso e la sua gentilezza british non nasconde lo sguardo deciso di chi è abituato ad avere a che fare con il potere. C'è un concetto che scandisce a più riprese: "Dobbiamo tenere unito l'Occidente" e lo dice con alle spalle un'immagine del Colosseo.
Cosa la porta in Italia? Qual è la sua opinione del governo Meloni?
"Sono in Italia per partecipare all'evento per gli otto anni della rivista dei conservatori Nazione Futura. Qui c'è un solido governo conservatore che difende la società occidentale mentre in Gran Bretagna abbiamo la disastrosa agenda di sinistra di Starmer. Oggi Francia e Gran Bretagna vivono gli stessi problemi: la deindustrializzazione, le politiche green e la minaccia dell'Islam radicale".
Nel Regno Unito il governo Starmer sta vivendo una grave crisi di consenso, a cosa è dovuta?
"Il governo Starmer è il più impopolare della storia dopo un anno al potere. Dal 1990 in poi abbiamo avuto una forte crescita della burocrazia e della spesa pubblica e da quando i laburisti sono tornati al potere le cose stanno andando peggio, i cittadini votano per il cambiamento ma ritrovano sempre gli stessi problemi".
Per questo cresce il consenso di Nigel Farage?
"Farage sta facendo bene perché non cambiano le cose e le persone guardano a lui per risolvere i problemi. I conservatori sono stati al governo per quattordici anni, abbiamo investito molto ma non abbiamo risolto il problema dell'immigrazione e abbiamo fallito nel portare un vero cambiamento. In parole povere i conservatori non sono stati abbastanza conservatori e Farage fa leva su questo".
La Gran Bretagna è stata però la prima nazione a firmare un accordo sui dazi con Trump
"Sono la prima grande critica di Starmer ma l'unica cosa buona che ha fatto è l'accordo con Trump per cui oggi la Gran Bretagna non si trova in una situazione difficile su questo tema".
Come dovrebbe agire l'Europa sui dazi?
"L'Unione europea deve insistere sulla mobilità dei propri prodotti. Quando ero ministro ho partecipato al comitato per le politiche agricole, non era facile mettere insieme 27 sensibilità diverse e questo penalizza l'Ue".
Qual è la sua opinione sulla presidenza Trump?
"Sono una grande supporter di Trump, gli americani stanno fronteggiando molti dei problemi che noi continuiamo ad avere. Trump taglia le tasse, vuole liberare le energie economiche ma si sta anche imponendo come protagonista assoluto sullo scacchiere geopolitico anche se vorrei un approccio più duro con la Russia".
La Gran Bretagna vive un problema sull'immigrazione come l'Italia, come si può contrastare l'immigrazione irregolare?
"La Gran Bretagna dovrebbe lasciare la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, inoltre spesso ci sono abusi sul ricongiungimento familiare che andrebbero contrastati. Occorre poi ripristinare il piano in Ruanda dei conservatori".
Sono passati quasi dieci anni dalla Brexit, qual è la sua valutazione?
"La Brexit ci ha ridato sovranità ma abbiamo ancora le stesse leggi sulla burocrazia che aveva l'Ue. Il leaving avrebbe dovuto darci la possibilità di tagliare tasse, ridurre la regolamentazione e far tornare florida l'economia. Eppure l'economia americana sta crescendo mentre quella europea è stagnante, per questo motivo voglio un cambiamento".
Oggi l'Occidente rischia di disunirsi?
"Dobbiamo restare uniti come dice Giorgia Meloni e combattere per i nostri valori, la Gran Bretagna è un paese cristiano, non dobbiamo avere paura di parlare del pericolo di islamizzazione. Abbiamo creato la libertà di espressione ma oggi mandiamo in prigione chi scrive commenti sgraditi sui social. La sinistra è un pericolo perché vuole togliere potere alle famiglie e agli individui per darlo allo Stato".
Tornerà alla politica attiva?
"Combatto, ho scritto un libro, sono contro i regimi.
Ciò che la politica mi ha insegnato è che molte delle decisioni dei governi sono dettate dalle circostanze che ci sono attorno, ogni cosa influenza la direzione della politica. Oggi è importante che il mondo conservatore faccia squadra".