"Buffone! Buffone!". Bagarre nell’aula di Montecitorio tra Lega e Movimento 5 Stelle, ex alleati di governo tra i quali sono ancora molte le questioni irrisolte e le tensioni.
Lo scontro tra la forza di governo e quella di opposizione ha luogo nell’emiciclo della Camera e al termine dell’informativa urgente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che è intervenuto per ragguagliare il Parlamento sulla Fase 2 dell’emergenza coronavirus e sul decreto Rilancio, esaltando i provvedimenti adottati dalla maggioranza giallorossa per fare fronte alla crisi sanitaria ed economica e dicendo che con il dl l'esecutivo ha posto le basi per il rilancio dell'economia del Balpaese, messa in ginocchio dalla pandemia di Covid-19.
Ecco, una volta terminato il discorso del premier è iniziata la consueta discussione parlamentare. Quando l’onorevole grillino Riccardo Ricciardi ha preso parola sono iniziati i primi mugugni nei banchi occupati dal centrodestra. Mugugni esplosi in un coro al grido di "buffone, buffone!" quando l’esponente del M5s ha parlato di antifascismo e delle criticità della Lombardia circa il Covid-19.
Entrando nello specifico, a scatenare la brusca reazione del leghisti e anche degli altri membri dell’opposizione di centrodestra sono stati de passaggi dell’intervento di Ricciardi. In primis, quando il cinque stelle ha ricordato, riferendosi a Conte, che "è stato appellato come dittatore addirittura è stata richiamata una nuova Resistenza dalla Lega"; a tal proposito ha parlato dell'"allergia di Fratelli d’Italia alla parola antifascismo". Ma non solo: le proteste del centrodestra sono esplose soprattutto quando Ricciardi, facendo ironia e alzando il volume della voce, ha parlato del"modello Lombardia", in sua opinione "fallimentare".
A queste uscite del "five stars" si è levata la protesta del centrodestra e soprattutto del Carroccio; la protesta e le urla di quella sezione di emiciclo hanno costretto il presidente grillino della Camera Roberto Fico a intervenire e a fare entrare in azione di commessi, richiamando all’ordine i colleghi, fino a sospendere momentaneamente la seduta, visto che con diversi deputati leghisti hanno lasciato i rispettivi banchi per alzarsi in piedi e dirigersi verso il centro dell'emiciclo, dove è posto il microfono ad asta da cui sta intervenendo Ricciardi.
La tensione è stata tanta e talmente alta che si è tradotta in rabbia e pugni sugli scranni: a farne le spese, come registrato dall’Adnkronos, uno dei microfoni posizionati sui banchi dei
parlamentari, che è stato rotto da un ugno scagliato da un deputato della Lega che assieme ai colleghi, aveva abbandonato le postazioni riservate alla Lega per dirigersi verso il centro dell'emiciclo, dove Ricciardi stava parlando,- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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