Gualtieri cerca di rassicurare l'Europa "Fateci uno sconto, coperture solide"

Lettera del ministro dell'Economia alla Ue. Replica tra 7 giorni

Gualtieri cerca di rassicurare l'Europa "Fateci uno sconto, coperture solide"

Chiede uno sconto per un paio di punti decimali di deficit, appellandosi al fatto che l'Italia sta andando incontro a un periodo difficile. Assicura la solidità delle coperture inserite nella manovra, perché la lotta all'evasione sarà più efficace del previsto. Non è la risposta di un governo sicuro di evitare la procedura di infrazione quella inviata ieri dal ministro Roberto Gualtieri al vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis e al commissario agli Affari economici Moscovici.

L'unica traccia dell'amicizia ritrovata tra Roma e Bruxelles è nell'apertura della lettera. Con un tratto di penna è stata cancellata la formula «Dear vicepresident, dear commissioner», sostituita da un informale «Dear Valdis, Dear Pierre», scritto a mano dal ministro nella lettera.

Ma per il resto c'è tutto quello che ti aspetteresti da un governo a caccia di un'assoluzione e uno sconto. Alla richiesta di chiarimenti su una manovra che ha tutta l'aria di infrangere le regole Ue, Gualtieri replica con l'assicurazione che i conti del Documento programmatico di bilancio non comportano una «deviazione significativa» dalle regole europee. Tradotto, non avviate una procedura di infrazione per debito eccessivo. Perché la posta in gioco è questa.

Il governo garantisce una «chiara convergenza verso l'obiettivo di medio termine» che sarebbe il pareggio di bilancio. Ma la Commissione contesta al governo italiano l'intenzione di fare nuovo deficit. Nella lettera si sottolinea come nel 2019 ci sia un miglioramento del saldo strutturale (la differenza tra entrate e uscite dello stato al netto del ciclo economico) dello 0,3%. La stessa misura il prossimo anno potrebbe vedere «un leggero peggioramento» di 0,1 punti percentuali). Il Dpb, si osserva, prevede una successiva riduzione del deficit all'1,8 per cento del Pil nel 2021 e all'1,4 per cento nel 2022.

In sintesi, i conti lasciati dal precedente governo sono positivi, quelli dell'anno in corso non troppo. Ma dal 2021 l'Italia tornerà in carreggiata.

Nel prossimo anno pesa una performance dell'economia peggiore rispetto al potenziale del paese. «L'economia italiana si ritroverà in un periodo negativo», ammette la lettera, smentendo i trionfalismi sulla manovra espansiva.

Poi ci sono le garanzie sulle coperture. Gualtieri difende la stima di tre miliardi di evasione recuperata. Misure quantificate «in maniera prudente ma rigorosa». In un documento allegato alla lettera il governo dà il dettaglio delle entrate attese dalla stretta fiscale. La voce più consistente (un miliardo) è l'estensione dei limiti alle compensazioni in vigore per l'Iva anche all'Irpef.

Il premier Conte si è detto «convinto della sostenibilità finanziaria» dell'Italia. Entro sette giorni arriverà la risposta della Commissione.

Le dichiarazioni concilianti di Moscovici dei giorni scorsi fanno pensare che non ci saranno richieste di modifiche immediate. Ma tra le due firme della lettera, la più pesante è quella del falco Dombrovskis che, a differenza del collega francese, resterà in carica anche nella Commissione von der Leyen.

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