"Guardiani" della galassia. Le truppe spaziali Usa dal fumetto alla realtà

Dopo il logo che ricorda "Star trek", anche il nome dato alla "Space force" scatena i social

"Guardiani" della galassia. Le truppe spaziali Usa dal fumetto alla realtà

Esattamente un anno fa Donald Trump firmò l'atto di autorizzazione per la Difesa Nazionale, con un budget di 738 miliardi di dollari, istituendo una nuova branca delle forze armate Usa, la Space Force. Ieri è stato il vice presidente Mike Pence ad annunciare, a nome del presidente degli Stati Uniti, che d'ora in poi gli uomini e le donne della Space Force saranno chiamati Guardians, guardiani. «Soldati, marinai, avieri, marine e guardiani difenderanno la nostra nazione nelle prossime generazioni», ha riferito Pence mentre, sull'account Twitter della Space Force, che a luglio ha adottato il motto SemperSupra, viene ricordato che il nome Guardians ha una lunga tradizione nella storia delle operazioni spaziali, andando fino al motto dell'Air Force Space Command del 1983 «Guardians of the High Frontier». L'agenzia ha aggiunto che il nome collega l'organizzazione alla sua «orgogliosa eredità e cultura», nonché alla sua missione principale di «proteggere le persone e gli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati». La Space Force, primo servizio militare creato dal 1947, quando fu istituita la Air Force, diventa così il sesto ramo delle forze armate statunitensi con l'esercito (Army), la marina (Navy), l'aeronautica (Air Force), la Guardia Costiera e i Marines.

Inquilino e vice della Casa Bianca non hanno neppure avuto il tempo di esultare fino in fondo per la nascita della nuova «creatura», perché il termine Guardians ha anche una grande tradizione nella pubblicistica di fantascienza ed evoca, come hanno sottolineato analisti e molti commenti sui social, la serie di film (ispirati ai fumetti Marvel) «Guardiani della Galassia». Già l''nnuncio di Trump su Twitter del logo della Us Space Force aveva suscitato lo scorso anno le prese in giro dei social, vista la sua incredibile somiglianza con quello di Star Trek. Dopo l'annuncio del nome, è diventato virale il confronto con il film Marvel diretto da James Gunn, uscito nel 2014 e il cui terzo capitolo è atteso da milioni di fan. Allo sceneggiatore e regista non è andata molto a genio questa novità, al punto da lasciarsi andare a un tweet feroce: «Possiamo fare causa a questo idiota?». Guardando oltre la querelle tra Gunn e Pence, resta purtroppo il senso di ilarità nell'accostamento tra l'armata della Space Force e la pellicola cinematografica. Da una parte troviamo il progetto dell'amministrazione Trump di costruire la prima forza armata indipendente al mondo interamente dedicata al teatro spaziale. Dall'altra un team di strambi protagonisti come un ladruncolo che balla al ritmo di canzoni anni Ottanta, un procione e un albero umanoide.

Tornando ai Guardians, la sesta forza statunitense sarà deputata nelle sue prime fasi al controllo e al monitoraggio dello spazio orbitale a supporto delle altre branche del Pentagono. Il personale (il progetto prevede circa 16mila unità) sarà addestrato nella guerra orbitale, nella guerra elettronica e nelle strategie militari. L'obiettivo è avere un'organizzazione in grado di controllare l'infrastruttura spaziale statunitense e proteggerla da attacchi fisici, elettronici o digitali: affrontare missili anti-satellite, armi elettroniche ed attacchi informatici.

La scelta di costituire i Guardians è indicativa della volontà di mantenere la supremazia militare in un dominio conteso. Sebbene gli Usa controllino la maggior parte dei satelliti che orbitano intorno alla terra, 1.007 su un totale di 2.218, Russia e Cina sembrano intenzionate a recuperare il distacco dall'avversario a stelle e strisce.

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