Guasto tecnico sul volo Figuraccia per la Merkel costretta all'autostop

Atterraggio d'emergenza a Colonia. La leader arriva tardi con un aereo di linea spagnolo

Guasto tecnico sul volo Figuraccia per la Merkel costretta all'autostop

L a cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivata al vertice del G20 di Buenos Aires con mezza giornata di ritardo. A rallentarla è stato un guasto tecnico all'aereo di Stato, foriero di uno spavento poi conclusosi con l'ennesima brutta figura delle forze armate tedesche.

Giovedì sera Merkel sale su uno degli aerei «presidenziali» in dotazione al governo. Imbarcata la cancelliera e la sua delegazione, alle 19 l'Airbus A340 «Konrad Adenauer» decolla da Berlino alla volta dell'Argentina. Il codice di volo è 16-01, il velivolo fa rotta verso il mare del Nord e l'Atlantico ma poco dopo aver raggiunto la quota di crociera i suoi sistemi di comunicazione subiscono un vero e proprio blackout. Il guasto è grave e il comandante decide subito di invertire la rotta: lancia un segnale d'allarme sul canale speciale di comunicazione in dotazione all'aereo di Stato e punta subito verso casa. Non verso Berlino, però, ma verso il molto più prossimo aeroporto di Colonia-Bonn, sede, fra l'altro, della flotta governativa. Alle 20.30 il Konrad Adenauer atterra a Colonia, non senza difficoltà: in previsione del volo transatlantico il velivolo era carico di carburante di cui non si era potuto liberare sopra la teste degli olandesi. Il comandante è così obbligato a un atterraggio d'emergenza, con il sistema di comunicazione radio in panne e un Airbus appesantito. Il contatto con la pista non è uno scherzo: la frenata si rivela molto impegnativa per le ruote del carrello e l'intero sistema di frenaggio; per evitare il rischio d'incendi, il comandante dà l'ordine di non abbandonare la carlinga per altri 70 minuti. Alle 21.15, Angela Merkel, il ministro delle Finanze Olaf Scholz e il seguito possono finalmente scendere dall'aereo. Passeranno la notte in una delle strutture della cancelleria ancora disponibili a Bonn, la vecchia capitale della Germania ovest.

Venerdì mattina la cancelliera tedesca si è complimentata con l'equipaggio che l'ha riportata sana e salva a Colonia. Eppure la disavventura non finisce qua. Mentre i tecnici della Luftwaffe individuavano nel malfunzionamento di una scatola di distribuzione la causa del blackout, restava il problema di portare Merkel e la sua squadra a Buenos Aires. Un altro aereo codice 16-02 era pronto da giovedì sera. Ma a Berlino, non a Colonia. E con il passare delle ore sia l'equipaggio del 16-01 che del 16-02 erano obbligati a restare per legge a terra: il volo per Buenos Aires richiede un turno di almeno dieci ore. Troppe per i piloti di turno dalla sera prima. Morale: la cancelliera è volata a Buenos Aires senza la sua camera da letto volante, senza comunicazioni sicure né sistema antimissile ma con un più prosaico volo di linea da Madrid, una delegazione ridotta all'osso e alcuni appuntamenti saltati.

Il guasto mette una volta di più in luce la scarsa dotazione delle forze armate tedesche: nelle prime ore dopo l'incidente qualcuno aveva ipotizzato un attacco di hacker contro il sistema radio del velivolo ma gli esperti hanno subito escluso la possibilità, spiegando che le sette Regierungsmachine cedute dalla Lufthansa alla Luftwaffe sono troppo vecchie per essere hackerate. Il Konrad Adenauer non è nuovo a problemi: giorni fa ha fatto lasciato il vicencancelliere Scholz «a piedi» in Indonesia perché alcuni cavi erano stati rosicchiati dai roditori.

A giugno ha obbligato il presidente Frank-Walter Steinmeier a tornare da Minsk con un volo di linea, e la lista di guasti a tutti i velivoli è molto lunga. Con la politica dell'austerità a tutti i costi, insomma, la Germania si è data per una volta la zappa sui piedi da sola.

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