Cronache

Una guerra di botti e spray al pepe: 216 feriti nella notte di Capodanno

Ignorati gli appelli alla prudenza. A Catania mano amputata a un uomo, a Benevento una donna rischia di perdere la vita

Una guerra di botti e spray al pepe: 216 feriti nella notte di Capodanno

Un Capodanno demente che si rispetti - in Italia - «deve» avere le sue vittime per i botti. La mezzanotte d'addio al 2018 non ha registrato morti, ma ci siamo rifatti con i feriti: 216 (di cui 41 minorenni) e in 13 casi la prognosi supera i 40 giorni. Insomma, un'«ottima» media per la tradizione più stupida e autolesionistica del mondo di cui i nostri connazionali con poco fosforo in testa (ma tanta polvere pirica tra le mani) vanno «giustamente» fieri.

E così anche questa volta i consueti appelli a un Capodanno non esplosivo hanno fatto cilecca, deflagrando invece in un tripudio di chiamate al 118 per pirotecnici incidenti di percorso (per l'esattezza quello brevissimo che dalla miccia della bomba porta all'accendino dell'imprudente fuochista).

Risultato: i pronto soccorso hanno fatto registrare un bum di medicazioni da ferite da guerra. Nel conflitto dell'idiozia gli episodi più sanguinosi sono avvenuti a Milano, Benevento e Catania: nel capoluogo lombardo un giovane è in condizioni gravi dopo lo scoppio di un petardo che gli ha dilaniato le mani e ferito il volto; in pericolo di vita una 36enne ricoverata in ospedale a Benevento dopo essere stata colpita dalla scheggia di un ordigno a Sant'Agata dei Goti; in Sicilia amputata la mano a un catanese di 43 anni.

In val di Susa uno studente di 19 anni ha perso la mano destra ed è rimasto ferito ad una gamba per lo scoppio di un petardo. Sei i feriti in Basilicata: a Melfi (Potenza) un uomo ha perso una falange, mentre nel capoluogo lucano a far male sono stati più che altro i 5 gol col botto con cui il Catanzaro ha stordito i leoni rossoblù nell'ultima gara del campionato di calcio di serie C. Idem per i colleghi del Matera che nelle due recenti partite natalizie sono stati sconfitti incassando ben 10 reti con in campo la formazione giovanile perché i calciatori non percepiscono lo stipendio da tre mesi: ora, va bene la soddisfazione morale di giocare nella squadra della Città dei Sassi patrimonio Unesco nonché capitale della Cultura 2019, ma anche il diritto al salario pallonaro dovrebbe essere garantito. A Matera, in compenso, ha funzionato benissimo l'organizzazione per la diretta Rai del Capodanno in piazza nonostante la presenza sul palco di star decisamente stagionate come Massimo Ranieri, Ivana Spagna, Michele Zarrillo, Fausto Leali e Eduardo Vianello con i suoi intramontabili Watussi: alla fine solo tre feriti (non per colpa delle canzoni datate, ma dei famigerati botti di San Silvestro).

A Napoli e provincia i feriti pirotecnici sono stati 37, mentre a Pescara un giovane è stato denunciato per aver esploso botti illegali vicino all'area dove si stava tenendo il concerto di fine anno con J-Ax. Stessa sorte per un turista 21enne che a Firenze è stato notato dalla polizia mentre lanciava un piccolo petardo contro il Battistero in piazza Duomo.

Decine di cassonetti dei rifiuti in fiamme a Roma e tanti gli interventi dei vigili del fuoco, che in tutta Italia sono stati 658 (un anno fa furono 519): il numero maggiore in Lazio (171), Lombardia (88), Campania (86), Emilia Romagna (76) e Toscana (52). Non sono mancati episodi legati all'uso di spray al peperoncino (anche in questo caso i divieti sono stati bellamente ignorati): il caso più grave a Pratonevoso, nel cuneese dove a un concerto si è contata una dozzina di persone intossicate.

Speriamo che da oggi si respiri un'aria meno inquinata dai botti dei soliti cretini.

Ma c'è poco da illudersi.

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