Hamilton e Vettel per la causa gay "Inaccettabile la legge di Orbán"

I due campioni di Formula 1 indosserano scarpe arcobaleno al Gp schierati con la comunità Lgbt: "Una norma codarda"

Hamilton e Vettel per la causa gay "Inaccettabile la legge di Orbán"

Due campioni della Formula Uno in pista per i diritti della comunità Lgbt. Lewis Hamilton e Sebastian Vettel vestono i colori arcobaleno per protestare contro la legge entrata in vigore a luglio in Ungheria e considerata discriminatoria nei confronti della comunità omosessuale, tanto da aver fatto scattare una procedura d'infrazione contro Budapest dalla Unione europea.

«Inaccettabile e codarda» definisce la norma il campione mondiale Hamilton, che si presenta con scarpe arcobaleno proprio nella settimana del Gran Premio di Ungheria previsto domenica e in cui il pilota Mercedes andrà alla ricerca della vittoria numero 100 in carriera.

«In vista del Gran Premio di questo fine settimana, voglio condividere il mio sostegno a coloro che sono colpiti dalla legge anti-Lgbt+ del governo», ha insistito Hamilton su Instagram. «È inaccettabile, vigliacco e fuorviante per chi è al potere suggerire una legge del genere». «Tutti meritano di avere la libertà di essere se stessi, non importa chi amano o come si identificano», ha aggiunto.

Stesso copione per il campione tedesco ed ex ferrarista Sebastian Vettel, che ha anche lui esibito scarpe da ginnastica con una bandiera arcobaleno. «Trovo imbarazzante per un Paese della Ue votare leggi come questa. Non sta a noi fare la legge ma solo esprimere il sostegno a coloro che ne sono colpiti».

I leader Lgbt dicono che la legge - il cui obiettivo dichiarato dal primo ministro Viktor Orbán sarebbe la tutela dei minori da contenuti e temi omosessuali - stigmatizza le persone gay e mira a rafforzare il sostegno della destra radicale del premier al comando, in vista delle elezioni del prossimo anno. La legge contiene norme per la lotta alla pedofilia ma include disposizioni che vietano la rappresentazione e la discussione di orientamenti sessuali differenti da quello eterosessuale e informazioni sulla riassegnazione del sesso nei programmi scolastici e nei media, dai film alla pubblicità, che siano rivolte a minori di 18 anni. Da quando la norma è stata approvata il 15 giugno, diversi attacchi omofobi sono stati riportati dai media locali, mentre gli attivisti Lgbt avvertono la crescente paura nella loro comunità.

Sabato, migliaia di persone hanno partecipato alla più grande parata Pride di Budapest, a una settimana dalla gara all'Hungaroring. Ma il premier Orbán ha promesso che sull'argomento ci sarà un referendum popolare che lascerà agli ungheresi l'ultima parola.

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