Hillary Clinton bacchettata ma evita la condanna

Valeria Robecco

Hillary Clinton è stata «negligente», ma «non ha commesso nessun reato», e l'Fbi non chiederà alcuna incriminazione penale per l'utilizzo dell'email privata quando era segretario di Stato. Le parole del direttore del Bureau, James Comey, fanno tirare un enorme sospiro di sollievo alla candidata democratica alla Casa Bianca.

Certo, non si tratta di un'assoluzione totale, e «l'estrema negligenza» dell'ex first lady o del suo staff resta un fatto grave, soprattutto agli occhi di una parte dell'elettorato. Ma poteva andare molto peggio. «Nessuna incriminazione nei confronti di Hillary Clinton è ritenuta appropriata in questo caso», ha spiegato Comey nel corso di una conferenza stampa, annunciando la fine dell'inchiesta condotta dall'Fbi sull'utilizzo di email e server privati da parte di Hillary durante il suo mandato a Foggy Bottom. Perché si potessero configurare gli estremi di un reato penale, ha aggiunto, doveva esserci la prova che l'ex first lady aveva intenzionalmente inviato o ricevuto informazioni classificate, cosa che in questa circostanza non è avvenuta.

«Nessun procuratore ragionevole avrebbe portato un caso simile» davanti a un giudice, ha precisato Comey.

Ora i risultati verranno passati al Dipartimento di Giustizia, ma il ministro Loretta Lynch ha già dichiarato che seguirà le raccomandazioni dell'Fbi. Il direttore del Bureau ha affermato anche che 110 mail inviate o ricevute dal server della Clinton (delle 30 mila transitate) contenevano «informazioni classificate». E secondo l'Fbi è possibile che attori ostili abbiano ottenuto accesso alle email personali dell'allora segretario di stato. Immediate le reazioni in campo repubblicano: «Il direttore dell'Fbi dice che la corrotta Hillary ha compromesso la sicurezza nazionale.

Nessuna incriminazione. Wow», ha commentato su Twitter il candidato alla Casa Bianca Donald Trump. E ancora, il tycoon newyorkese ha gridato al «sistema corrotto», citando il caso del generale Petraus: «lui ha avuto problemi per molto meno.

Molto ingiusto! Come al solito, cattivo giudizio».

Ma non è solo il re del mattone a criticare la decisione: anche lo speaker della Camera Paul Ryan ha dichiarato che «pur rispettando i professionisti dell'Fbi, questo annuncio richiede una spiegazione».

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