L' America si ferma, ancora una volta, per ricordare le vittime di uno dei momenti più tragici della sua storia. A quindici anni di distanza la ferita per le stragi dell'11 settembre rimane difficile da rimarginare: come da tradizione a New York e Washington sono stati letti i nomi delle 3.000 persone rimaste uccise, e alle 8.46, l'ora in cui il primo aereo dirottato dai terroristi si è schiantato contro una delle Torri Gemelle, è stato osservato in tutta la Nazione il primo di sei minuti di silenzio. Oltre a tantissimi americani, alle celebrazioni hanno preso parte il presidente Barack Obama e la first lady Michelle, che si sono recati alla cerimonia al Pentagono, e i candidati alla Casa Bianca Donald Trump e Hillary Clinton, arrivati a Ground Zero, dove una volta sorgevano le Twin Towers e oggi vi sono il One World Trade Center e il Memorial 9/11. I due rivali hanno teoricamente sospeso per un giorno gli impegni ufficiali, ma di fatto la battaglia non si è fermata, e quel Paese che nel 2001 si mostrò più unito che mai all'indomani della strage, ieri ha celebrato l'anniversario sempre più spaccato da una delle campagne elettorali per le presidenziali più feroci che si ricordino.
Proprio la Clinton è stata protagonista di un episodio che ha alimentato nuovamente i sospetti di chi sostiene che non goda di buona salute: l'ex segretario di stato ha lasciato in anticipo la cerimonia di Ground Zero a causa di un malore, dovuto secondo il portavoce della sua campagna Nick Merrill «al caldo». «Mi sento alla grande», ha poi assicurato la stessa Hillary uscendo dalla casa della figlia Chelsea, dove si era recata dopo aver lasciato il Memoriale. Parole che non sono tuttavia riuscite a placare le voci di coloro i quali da diversi mesi affermano che la candidata democratica sarebbe malata. Prima del presunto malore, la Clinton era a pochi metri dall'avversario repubblicano, ma i due si sono tenuti a distanza, evitando accuratamente qualsiasi sguardo, saluto o contatto. Lei era in compagnia di alcuni membri del Congresso, lui invece con i suoi fedelissimi, tra cui l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani e il governatore del New Jersey, Chris Christie. Il tycoon, accolto da diversi applausi, ha stretto la mano al governatore dell'Empire State, Andrew Cuomo, ma ha ignorato il sindaco della Grande Mela, Bill de Blasio, e il suo predecessore Michael Bloomberg, a cui probabilmente non ha perdonato il duro attacco che gli ha sferrato alla Convention democratica di Philadelphia. Intanto dal Pentagono il presidente Obama ha lanciato un appello a «difendere non solo il nostro Paese, ma anche i nostri ideali», precisando però che «gli americani non devono cedere alla paura». «Sappiamo che la nostra diversità, la nostra variegata eredità, non è una debolezza, ma la nostra più grande forza», ha poi aggiunto il Commander in Chief. Alla vigilia del doloroso appuntamento, invece, con un chiaro riferimento a Trump aveva affermato: «La paura del terrorismo non deve stravolgere i nostri valori. Non dobbiamo seguire chi vorrebbe dividerci o reagire in una maniera che intacchi il tessuto della nostra società». Anche Hillary è entrata a gamba tesa sul miliardario, spiegando in un'intervista alla Cnn registrata prima della visita a Ground Zero che «la retorica di Donald Trump ha solo alimentato le motivazioni che guidano l'Isis». «Quello che purtroppo ha fatto è rendere il nostro lavoro più difficile - ha precisato - dando di fatto un aiuto ai militanti dello Stato Islamico e ai loro leader, che sperano in uno scontro tra civiltà e in una guerra di religione». Il candidato del Grand Old Party, invece, nella dichiarazione scritta in occasione dell'anniversario non ha menzionato la rivale, definendo la giornata un momento di «tristezza e ricordo per tutti gli americani».
«Il nostro dovere solenne a nome di coloro che hanno perso la vita quel giorno di settembre di 15 anni fa - ha concluso - è quello di lavorare insieme per tenere il nostro popolo al sicuro da un nemico che cerca di distruggere il nostro modo di vivere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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