Valeria Robecco
Filadelfia Catturare il voto degli ispanici, allargarsi al centro e blindare gli Stati indecisi: è questa la strategia in base alla quale Hillary Clinton ha scelto Tim Kaine come vice nel ticket per la corsa presidenziale americana. La presentazione del senatore ed ex governatore della Virginia è avvenuta a meno di 24 ore di distanza dalla scelta, a Miami, nell'impervio campo della Florida, uno degli swing state per eccellenza. «Tim è tutto ciò che Donald Trump e Mike Pence non sono», esordisce l'ex first lady sferrando un immediato attacco al rivale repubblicano e promettendo nella Convention di Filadelfia «una visione completamente diversa» da quella del tycoon: «Noi vogliamo costruire ponti, non muri».
«Trump sbaglia - aggiunge Hillary -. L'America non è in declino, l'America ha ancora davanti i suoi giorni migliori». «Bienvenido a todos, perché qui siamo tutti americani», afferma invece Kaine. Di sangue scozzese-irlandese, cresciuto in Kansas e laureato in legge a Harvard, il senatore è stato missionario in Honduras con i gesuiti, e nel cuore dell'America Centrale ha imparato a conoscere lingua e cultura ispanica. Per la Clinton è quindi una carta importante da giocare per fare breccia nei latinos, da sempre determinanti per aggiudicarsi la vittoria l'8 novembre. «I miei valori sono famiglia e lavoro - continua Kaine alternando inglese e spagnolo - gli stessi della comunità latina».
Oltre ad essere un politico molto popolare ed esperto in materia di sicurezza, viene dalla Virginia, un altro degli Stati in bilico. E dopo uno studio minuzioso dei potenziali candidati da parte dello staff della Clinton, ha battuto la concorrenza di Thomas Perez, attuale ministro del lavoro, del senatore Cory Booker e dell'ex ammiraglio James Stavridis, ex capo del comando supremo della Nato. «Come Hillary, Tim è un ottimista, ma anche un combattente progressista - dice di lui il presidente Barack Obama -. Figlio di un'insegnante e di un operaio siderurgico ha sempre avuto in mente le famiglie che lavorano. Sarà un grande vicepresidente».
Trump con tutta probabilità risponderà alla scelta dell'ex segretario di Stato attaccando il candidato vice sui suoi punti deboli, primo tra tutti il sostegno agli accordi di libero scambio con Asia ed Europa, considerati dal re del mattone pericolosi per l'occupazione di una certa parte della classe media e dei blue collar, oltre che forieri di vantaggi solo per le big corporations. Il senatore, però, non è ben visto neppure dall'ala liberal del partito democratico, che sperava in un ticket con una personalità più progressista ad affiancare la Clinton, per esempio la senatrice Elizabeth Warren, icona della sinistra per le sue battaglie contro gli abusi di Wall Street.
Intanto a Filadelfia è tutto pronto per il via alla quattro giorni di kermesse dell'Asinello: domani il calcio d'inizio al Wells Fargo Center con la first lady Michelle Obama e l'ex rivale di Hillary alle primarie, Bernie Sanders.
Martedì, invece, salirà sul palco l'ex presidente e aspirante First Husband Bill Clinton, mentre mercoledì 27 sarà la volta del presidente Obama insieme al vice Joe Biden. Gran finale giovedì 28 con l'incoronazione della Clinton, accompagnata dalla figlia Chelsea.
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