"Ho avuto 24 processi, sempre assolto. Spiato nella mia stanza in Regione"

L'ex presidente del Molise, oggi assessore: "È stata una intromissione giudiziaria nel processo politico"

"Ho avuto 24 processi, sempre assolto. Spiato nella mia stanza in Regione"
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«Ho avuto 24 processi da cui sono stato sempre assolto con formula piena«.

Michele Iorio, presidente della Regione Molise per 12 anni e oggi assessore alla programmazione della giunta Roberti, racconta con serenità l'accanimento giudiziario che ha dovuto subire. «Ho la fedina pena pulita, ma ne ho avute di tutti i colori», dice riferendosi soprattutto al maxi-processo rinominato«sistema Iorio» che ha sconvolto il Molise.

In cosa consisteva esattamente questo sistema?

«Il sistema Iorio non era altro che un insieme di anomalie nella gestione di alcune questioni, ma alla fine sono stato assolto dopo otto anni di processo e 44mila pagine di intercettazioni. Sono stato registrato con le cimici per oltre 8 mesi e sono stato anche inquadrato da una telecamera nel mio studio di presidente per quattro mesi precedenti le elezioni che poi ho perso. Mi è sembrato come se ci fosse qualcuno molto interessato a che io perdessi elezioni dopo averne vinte tre di seguito e avendo, quindi, governato il Molise per oltre 12 anni».

Ritiene di essere vittima di un accanimento giudiziario?

«Sono stato uno dei pochi a subire anche l'ingiustizia della legge Severino perché ho avuto un altro procedimento che riguardava uno zuccherificio per il quale sono stato condannato nel 2018 in appello ad una pena pari a 6 mesi per abuso d'ufficio. Un provvedimento che politicamente mi è costato molto. È stata un'intromissione giudiziaria in un processo democratico e politico. Si può sbagliare una volta due tre ma 24 volte mi pare un tantino eccessivo».

Lei non ha mai pensato di dimettersi da presidente di Regione?

«Sì, non mi sono mai dimesso perché non mi sono mai ritenuto colpevole. Ero tranquillo come lo erano i miei concittadini che mi hanno eletto sempre con una grande messa di voti. Quella volta, però, non mi hanno potuto candidare come presidente di Regione e, perciò, scaduta la sospensione, mi sono presentato come consigliere e sono stato rieletto».

In questi 24 processi la procura era sempre priva di prove?

«Era tutto un si suppone, si dice, sembrerebbe. C'era una chiara tendenza ad esasperare tutte le ipotesi e a trasformare le cose normali in reati».

Qual è la sua opinione sulla magistratura?

«Ho ancora fiducia nella magistratura ma esistono atteggiamenti che, anche attraverso l'esasperazione dei media, interferiscono in maniera

inopportuna sulle scelte politiche e sul corretto svolgimento della democrazia. Alla fine, si arriva alla verità quando ormai una persona è politicamente distrutta. Credo in una riforma della giustizia in senso garantista».

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