Un altro no. Se ce ne fosse bisogno. Ma il no più no di tutti. Quello di François Hollande, presidente francese, che ieri a Berlino a margine di un incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel è tornato in dettaglio sulla posizione di Parigi sul problema migranti e sull'Agenda varata dalla Commissione Ue. «È fuori questione che vi possano essere quote d'immigrazione perché abbiamo delle regole sui controlli alle frontiere e sulle politiche di controllo dell'immigrazione», ha chiarito il titolare dell'Eliseo, accennando ai cosiddetti migranti economici. «Le persone che vengono qui perché pensano che l'Europa sia un continente di prosperita, anche quando non sono assorbite dalle imprese, devono essere mandate indietro, questa è la norma. Non possiamo parlare di quote, non ci possono essere quote per questi migranti». Con buona pace di Lady Pesc Federica Mogherini, a cui resta il contentino di una piccola apertura: «Sì a una migliore ripartizione dei rifugiati all'interno dell'Ue». «Se abbiamo profughi che vanno sempre negli stessi Paesi, la Germania e, in misura minore, la Francia, la Svezia, dobbiamo fare in modo che altri Paesi possano ugualmente fare la loro parte, questo è ciò che chiamiamo ripartizione». Notate l'assenza di qualsiasi riferimento all'Italia come Paese invaso dai migranti.
Diverso invece il caso delle persone richiedenti asilo, condizione incompatibile - secondo il presidente francese - con il concetto di quote. «Il diritto d'asilo non c'entra con le quote» che, in tal caso, «non hanno alcun senso». «Noi respingiamo questa nozione, è contraria ai principi». Estremamente cauta la cencelliera Angela Merkel, Su quest'ultimo problema è intervenuta anche la cancelliera Merkel, spiegando di aver chiesto al suo ministro dell'Interno a «riflettere» sulla proposta della Commissione Ue. «Ci sono molte questioni che meritano approfondimento», ha osservato la Merkel. Fra queste ache «il problema di come comportarsi dinanzi ai migranti che non hanno la possibilità di chiedere asilo. Sono sicura che su questo avremo presto una posizione franco-tedesca».
La posizione francese sconcerta l'Europa e soprattutto l'Italia. Se il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, minimizza («Non ho visto un no di Hollande. Ho visto delle domande sulle quote. Ma ora vedremo. E proveremo a trovare delle soluzioni. La strategia non è a rischio»), Federica Mogherini fa esercizio di ottimismo: «Il tema delle quote crea difficoltà interne ai singoli Paesi ma il principio della solidarietà è stato affermato e credo che nei prossimi giorni riusciremo a concretizzarlo. Lavoriamo in queste ore per una proposta che sia accettata da tutti. Il piano avrà qualche giorno di vita, da qui al 16 giugno lavoreremo perché sua accettabile ma la proposta sarà accoltà a maggioranza e non all'unanimità».
Preoccupato invece Renzi che a Porta a Porta va giù duro: «I Paesi europei devono accettare le quote, non è che mandano le navi e lasciano gli immigrati a Pozzallo. La partita è complicata, ma gli europei devono avere la consapevolezza che qui non c'è in ballo l'Italia ma la dignità dell'Europa».