I 5 Stelle e il quesito incomprensibile sulla piattaforma Rousseau

Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno appena votato sì al progetto di riorganizzazione del partito voluto da Di Maio. Tra i quesiti su cui si sono dovuti esprimere, ce n'è uno scritto in un italiano raffazzonato. E il web se la ride

I 5 Stelle e il quesito incomprensibile sulla piattaforma Rousseau

Ha vinto Luigi Di Maio. Il progetto di riorganizzazione del Movimento 5 Stelle è stato approvato a larga maggioranza dagli iscritti alla piattaforma Rousseau. Tra le novità più importanti, il "mandato zero" per i consiglieri comunali e l'introduzione, a livello nazionale, regionale e locale, della figura del "facilitatore", nient'altro che un segretario. Se l'esito della consultazione non ha sorpreso più di tanto - visto che storicamente i militanti pentastellati hanno sempre dato l'ok a tutte le proposte calate dall'alto, comprese quelle che rinnegavano i princìpi cardine del Movimento - la curiosità dell'ultim'ora è legata a uno dei quesiti su cui bisognava esprimersi (relativo ai rapporti con le liste civiche) che hanno ottenuto complessivamente il 78,1% di sì e il 21,9% di no.

Il quesito incomprensibile

Un quesito davvero incomprensibile, scritto in un italiano raffazzonato - specialmente nella sintassi - e in linea con le gaffes linguistiche dei principali esponenti del M5S, da Di Maio a Di Battista. A pubblicarlo su Twitter, scatenando le risate del popolo dei social, il deputato Pd Emanuele Fiano. Questo il testo del quesito: "Se d'accordo nell'impegnare il capo politico e il Comitato di Garanzia anche se hai una speranza di alleanza con la lista civica, solo in alcuni casi, su proposta del capo politico e da ratificare tramite votazione online?".

Due le caselle da barrare: sì e no. Mancava la terza: "boh". Perché il quesito, anche riletto più volte, si rivela poco intelligibile. Vengono in mente alcuni capolavori cinematografici, come la dettatura della lettera di Totò a Peppino de Filippo, la "supercazzola" di "Amici miei" e i temi sgrammaticati dei bimbi nel film "Io speriamo che me la cavo".

"Una supercazzola degna del Mascetti"

Eppure gli utenti di Twitter se la cavano bene anche senza ricorrere a citazioni letterarie e cinematografiche. Paolo scrive: "Ora provo a metterla su Google translate e vediamo se riesco a capirci qualcosa". Walter, che ha fatto il classico, ironizza: "Ha presente le Sibille dei tempi antichi, i cui vaticini potevano essere interpretati in vari modi? Uguale", mentre un altro Paolo è più pratico: "Neolingua... tanto gli adepti votano tutto, e meno capiscono più sono convinti". Ma c'è anche chi ripercorre le orme del conte Mascetti, interpretato da Ugo Tognazzi nel già citato capolavoro di Monicelli: "Afistolato antico a percula di dirindana? Come di sbiriguda di cinque stelle per via del mandato zero.

#movimentocinqueantani", sfotte Goffredo. Chiude il cerchio Paola: "L'idioma Casaleggino e lo capiscono solo gli adepti più ortodossi. Gli altri se lo fanno tradurre da Tontinelli". Ora si spiega tutto.

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