I buonisti radical chic convertiti alla legalità

I buonisti radical chic convertiti alla legalità

Si son risvegliate le solite anime belle della sinistra da quel sonno della ragione nel quale la più spaventosa migrazione della storia in arrivo dall'Africa era definita una «risorsa» per il nostro Occidente senescente e ormai avviato al tramonto, se non fosse per l'innesto di tanta bella gioventù. Poi le «risorse» sono diventate un problema, poco dopo un'emergenza e ora finalmente un pericolo, visto che a Milano e in Lombardia volano le coltellate a polizia e controllori del treno.

Un risveglio lento della sinistra e dei giornali paludati o radical chic, peccato che nel frattempo le nostre città si siano riempite di clandestini che per sopravvivere sono costretti a fare di tutto: a delinquere o semplicemente a sopravvivere in condizioni di un tale degrado umano nelle quali è più che comprensibile vedere uno di loro avventarsi contro l'agente scelto Luca Barillari gridando «Voglio morire per Allah». Non tentato omicidio, ma solo resistenza a pubblico ufficiale ha certificato la gip di Milano, ordinando la scarcerazione di un individuo che aveva già fatto carta straccia di un cumulo di precedenti e di due decreti di espulsione immediata. «Una cosa che lascia a bocca aperta», s'è indignato il sindaco Giuseppe Sala che solo pochi giorni fa aveva proposto di offrire dei lavoretti ai clandestini in cambio di uno stipendio, mentre nelle periferie di Milano sono ormai in tanti a vivere in povertà. «Mi piacerebbe capire cosa ha portato a una scelta simile», s'è indignato l'assessore Pd Pierfrancesco Majorino che solo poche settimane fa insieme a Sala aveva organizzato a Milano addirittura una marcia «pro migranti». Dito puntato anche delle grandi firme dei quotidiani da salotti buoni.

Certo oltre alle coltellate destinate a diventare casi sempre meno isolati, c'è pure lo schiaffo alle elezioni nelle quali il centrosinistra ha perso un bel po' di Comuni, compresa Sesto San Giovanni, l'ormai ex Stalingrado d'Italia andata al centrodestra che ha già fatto carta straccia del progetto di una mega moschea. E presto si tornerà a votare, per il premier e per il governatore della Lombardia. E allora ecco una bella virata, il maquillage a uso degli elettori di una sinistra che promette rigore.

Magari addirittura un argine agli immigrati, visto che un sindaco del Pd nel Varesotto (Giovanni Corbo a Besnate) ha cominciato uno sciopero della fame dopo che il prefetto gli aveva assegnato più profughi di quelli previsti dalla tabella del ministero. Perché per un pugno di voti non hanno vergogna e ci toccherà vedere un Pd più leghista della Lega. Sempre continuando a far gli affari con le cooperative rosse e cattocomuniste che sui profughi lucrano dei bei soldoni.

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