Riccardo Pelliccetti
Caccia grossa ai portafogli degli automobilisti. I Comuni continuano senza tregua a far quadrare i bilanci puntando sulle contravvenzioni. Non bastano più le addizionali Irpef e le tasse comunali, l'appetito delle amministrazioni locali sembra insaziabile. E che cosa c'è di più semplice del comminare multe per fare cassa? Niente, perché le giunte sono consapevoli che, a parte le contravvenzioni agli automobilisti indisciplinati (una minoranza rispetto al gettito totale), a riempire generosamente i forzieri comunali sono le multe per divieto di sosta. D'altronde, basta circolare nelle città italiane per comprendere che i parcheggi sono insufficienti, anzi, diminuiscono con l'andar del tempo proprio per assicurare una facile fonte d'entrata a spese degli sventurati che si avventurano in auto nei centri abitati. E così, anche nel 2017, come rileva un'indagine dell'Adnkronos, che ha esaminato i bilanci di previsione, l'obiettivo delle amministrazioni comunali è di aumentare le entrate comminando più multe.
Emblematici i casi delle due più grandi città italiane, Roma e Milano, dove le amministrazioni scommettono di incassare oltre 20 milioni di euro in più rispetto all'anno scorso. Ma guardiamo nel dettaglio le previsioni delle giunte comunali.
A Milano, appena messi in archivio i dati definitivi 2016, che registrano un calo del 5% delle multe tra il 2015 e il 2016, il Comune guarda con fiducia al futuro: nel 2017 prevede 22 milioni in più rispetto a quanto effettivamente incassato l'anno scorso. Nel bilancio di quest'anno, l'ammontare delle sanzioni è previsto a 305 milioni di euro contro i 283 milioni effettivamente incassati nel 2016.
A Roma, una delibera propedeutica al bilancio previsionale 2017, già approvata dalla Giunta, per l'anno prossimo stima un incremento di 21 milioni nelle entrate derivanti dalle multe rispetto all'anno precedente. Ma non solo. Nella Capitale c'è uno storico problema che riguardava l'effettiva riscossione delle sanzioni e l'Amministrazione quest'anno punta ad aumentare la capacità di riscuotere, tentando anche di intaccare la mole di arretrato che si è accumulata.
Non ci sono solo le grandi città. Anche nei comuni più piccoli, è considerevole l'obiettivo delle multe indicate nei bilanci di previsione, anche in relazione alla popolazione residente. Eloquente è il caso di Lucca. Nel comune toscano si prevedono incassi per 5,5 milioni in una città con 90mila abitanti. Un dato che può essere confrontato con quello di Novara: l'incasso stimato è la metà, 2 milioni 350 mila euro, anche se gli abitanti sono 105mila. In controtendenza rispetto al trend generale è invece la città di Asti, dove si prevedono 800mila euro di incassi in meno rispetto al 2016.
A Venezia, città con 260mila abitanti, per la voce multe e contravvenzioni il Comune prevede in bilancio oltre 21 milioni di euro. A Prato, comune di 200mila abitanti, la giunta scommette di incassare quasi 17 milioni di euro l'anno prossimo grazie alla sanzioni previste dal Codice della strada.
A Brescia, anche questa con quasi 200mila abitanti, le multe sono iscritte in bilancio per 21,6 milioni, e a Parma, quasi 200mila abitanti, il Comune punta a un incasso strutturale di 14 milioni di euro. Sarà un 2017 all'insegna delle sanzioni.
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