Politica estera

I Dem arginano l'onda repubblicana: la Camera a destra e il Senato in bilico. Sfida in tre Stati per la maggioranza

Niente onda rossa negli Stati Uniti. I repubblicani non sfondano alle elezioni di midterm

I Dem arginano l'onda repubblicana: la Camera a destra e il Senato in bilico. Sfida in tre Stati per la maggioranza

Niente onda rossa negli Stati Uniti. I repubblicani non sfondano alle elezioni di midterm, e mentre sembrano lanciati verso la conquista della Camera, pur con un vantaggio decisamente più risicato rispetto alle attese, il Senato rimane in bilico con una competizione talmente serrata da non poter consegnare un risultato definitivo. All'indomani del voto di metà mandato quanto emerge è che le tematiche dell'aborto e della tenuta della democrazia, sostenute dai democratici, hanno prevalso sulle battaglie economiche portate avanti dai repubblicani, a partire dall'inflazione, a differenza di quanto la stragrande maggioranza dei sondaggisti avevano previsto.

Joe Biden esce quindi rafforzato da queste elezioni, anche se non tanto per suoi meriti, ma questo fa di lui un presidente che mantiene un indiretto appoggio della popolazione nonostante il suo indice di gradimento rimanga ai minimi. Anche perché storicamente il partito che occupa la Casa Bianca perde al voto di midterm: solo due sono state le eccezioni dal 1934, e stando ai risultati provvisori di questa tornata elettorale potrebbe trattarsi della migliore performance per un presidente e per il suo partito dal 2002. Alla Camera una proiezione di Nbc News indica che i dem otterranno 214 seggi (contro i 221 attuali) mentre i repubblicani ne avranno 221 (ora ne hanno 212), solo tre sopra il quorum di maggioranza, dopo aver strappato all'Asinello 13 posti con un guadagno netto di 9. Un risultato lontano dall'atteso tsunami su cui contava il Grand Old Party, e che secondo il leader Gop alla Camera, Kevin McCarthy, si sarebbe concretizzato in almeno una ventina di seggi in più.

Ancora più complessa è la situazione al Senato, dove tre stati - Georgia, Arizona e Nevada - tengono in bilico il futuro politico degli Usa. La conta dei seggi è per ora di 49 per i repubblicani e 48 per i democratici (la maggioranza è a 51) e la situazione per la Camera Alta potrebbe non sbloccarsi sino al 6 dicembre, quando si svolgerà il ballottaggio in Georgia tra il reverendo dem Rafael Warnock e l'ex campione di football Herschel Walker, visto che nessuno dei candidati ha ottenuto oltre il 50% dei voti. Con il 99% delle schede scrutinate Warnock è in vantaggio dello 0,5% con una differenza di circa 17.500 voti. Anche in Nevada la corsa è serrata fra la democratica Catherine Cortez Masto e il repubblicano Adam Laxalt, e la conta dei voti potrebbe durare ancora giorni per via delle migliaia di preferenze espresse per corrispondenza: con l'80% delle schede contate, in quella che è considerata una vittoria obbligata per il Gop, Laxalt è in testa di meno di 23.000 voti con il 49,9% contro il 47,2%. E in Arizona, con solo il 69% delle schede scrutinate, il democratico ex astronauta Mark Kelly è in vantaggio sul senatore uscente Blake Masters con il 51,4% contro il 46,4%. Protagonista in negativo la contea di Maricopa (che comprende la città di Phoenix), dove sono ancora da contare oltre 400mila voti dopo problemi tecnici alle macchine che leggono le schede, ma i funzionari elettorali hanno promesso che i risultati arriveranno entro venerdì. Mentre il quarto seggio in bilico, quello del Wisconsin, è stato assegnato al repubblicano Ron Johnson, che ha vinto un terzo mandato al Senato battendo il vice governatore dem Mandela Barnes in una delle sfide più costose e cruciali del midterm. Alleato di Donald Trump, Johnson, che ha assecondato le sue accuse sui brogli del 2020 e messo in dubbio gli effetti dei vaccini anti-Covid, era uno dei senatori Gop uscenti considerati più vulnerabili nello stato chiave. Si prevede poi che i repubblicani manterranno il seggio al Senato in Alaska, anche se non è chiaro se andrà alla moderata Lisa Murkowski o a Kelly Tshibaka, conservatrice sostenuta da Trump.

Il fronte democratico può festeggiare invece una vittoria importante in Pennsylvania, con il vicegovernatore dem John Fetterman che al Senato ha prevalso sul chirurgo miliardario Mehmet Oz, voluto fortemente dall'ex presidente, il quale consegna così al partito del presidente un risultato cruciale in uno «swing state» decisivo per le elezioni del 2024. Anche nella corsa per il governatore dello stesso stato, il dem Josh Shapiro ha battuto il candidato trumpiano Doug Mastriano. L'Asinello si aggiudica anche i governatori nelle roccaforti blu in California, con Gavin Newsom, e New York, con Kathy Hochul, che era data in difficoltà contro il rivale Lee Zeldin e ha vinto con meno del 6%. In Georgia invece la dem Stacey Abrams è stata sconfitta dall'attuale governatore Brian Kemp per la seconda volta: un enorme flop, il suo, al pari di quello di Beto O'Rourke in Texas per il Senato, alla terza debacle consecutiva. Mentre in Ohio, il repubblicano JD Vance ha conquistato il seggio per la Camera Alta.

Secondo la Bbc, l'affluenza alle urne durante le elezioni di Midterm è stata la seconda più alta registrata in 50 anni, inferiore soltanto al dato del 2018 (hanno votato poco meno del 50% degli aventi diritto), mentre era già stato infranto il record del voto anticipato, usato da oltre 45 milioni di americani contro i 38 milioni del 2018.

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