Il Pd prova a dettare la linea e si fa la manovra da solo

Oggi i dem si riuniscono per stilare una legge di bilancio da 50 miliardi che dovrebbe prevedere la fine di Quota 100 e l'aumento degli 80 euro

Il Pd prova a dettare la linea e si fa la manovra da solo

Il Pd è a lavoro per scrivere la manovra di un ipotetico governo col M5S. Oggi i dem si riuniranno al Nazareno per stilare una legge di bilancio da 50 miliardi che dovrebbe prevedere la fine di Quota 100 nel 2021 e l'aumento degli 80 euro.

Secondo le intenzioni dei parlamentari Pd, guidati dal senatore Antonio Misiani, responsabile economia nella segreteria di Zingaretti, nella prossima manovra si dovranno trovare i soldi per scongiurare l'aumento dell'Iva e per le spese indifferibili (30 miliardi) e negoziare un piano di flessibilità con Bruxelles che consenta di fare investimenti. Tra gli altri obiettivi, riferisce Repubblica, c'è quello di portare il bonus di 80 euro a 125 (si passerebbe da 960 a 1.500 euro all' anno) ampliando la platea dei beneficiari agli incapienti e al ceto medio. Quota 100 terminerà nel 2012 quando concluderà la fase di sperimentazione e sarà sostituita da un'Ape sociale. Tutto ciò verrà messo nero su bianco al termine di una riunione tra l' ex ministro dell'Economia nei governi Renzi e Letta, Pier Carlo Padoan, i deputati Luigi Marattin e Francesco Boccia, i capogruppo nelle commissioni Finanze, Luciano D' Alfonso e Silvia Fregolent. Una riunione di partito alla quale non sarà ammesso nessun esponente del Movimento Cinque Stelle. L'idea, evidentemente, è quella di imporre ai pentastellati l'agenda economica del prossimo governo.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, nel corso di una conferenza stampa al termine dei lavori, ha annunciato:“Siamo pronti già da domani a riunirci con il M5s per capire come andare avanti sui temi di governo, a partire dal tema di come abbassare tasse a redditi medio bassi. Bisogna costruire un programma utile, non un contratto”. Ma poi ha provato a dettare la linea: "Faccio un appello al M5s e anche alle altre forze di centro sinistra che vogliono partecipare a vederci già da domani per andare avanti nel lavoro sul programma utile per l'Italia. Si superino le timidezze e si entri nel merito delle questioni Noi vogliamo un Paese più green, più giusto, più a misura delle donne e che lavori sulle infrastrutture utili per il Paese. Siamo molto preoccupati per il lascito economico del precedente governo. L'Italia non capirebbe un rimpastone. Lavoriamo per un patto di governo, non per ultimatum o contrapposizioni".

Zingaretti ha sostenuto la necessità di dialogare per verificare "se esistono convergenze su un programma utile per l'Italia" e ha fatto appello ai Cinquestelle "affinchè da domani si superino le timidezze e si possa andare al concerto delle questioni". Il segretario del Pd ha, poi, ribadito che la discontinuità sui programmi passa "anche da un cambio di persone" ma si è detto convinto "che si troverà una soluzione, ma attraverso un confronto reciproco". Conscio del fatto che dentro il Pd "ci sono opinioni differenti", Zingaretti ha promesso:"Ci impegneremo per trovare questa soluzione e faremo di tutto per trovarla, ma prima sarà il tempo di aprire il cantiere dei contenuti e delle idee, sul resto il confronto può continuare".

Rispetto alla riproposizione di Conte a Palazzo Chigi, il vicesegretario dei dem, Andrea Orlando, ha polemizzato con i grillini: "Sono tre giorni che aspettiamo di parlare dei problemi del Paese mentre i 5 Stelle parlano solo di poltrone. Noi siamo qui da ieri a parlare di contenuti".

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