I fedelissimi già in fila per il Palazzo

Da Fazzolari a Fitto, ecco le possibili nomine. L'ombra dei tecnici

I fedelissimi già in fila per il Palazzo

«Pronti», partenza, via. È il momento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Il suo sì, ma anche dei suoi uomini e donne fidati. La sua squadra. Le caselle da riempire sono tante, forse anche troppe per un partito che, fino a ieri, era piccolo. Ma chi sarà al fianco (stretto) della prima donna Presidente del Consiglio oltre a sua sorella Arianna e il suo compagno Andrea? Bella domanda. I fedelissimi tengono la bocca cucita: «Facci vivere questo momento, è presto per i nomi». Un ruolo di sicuro c'è per chi ha accompagnato Giorgia Meloni in questa lunga campagna elettorale come Giovanna Ianniello, la sua portavoce. Lei c'è sempre stata e ci sarà. Soprattutto ora, a Palazzo Chigi. Tra i fedelissimi c'è anche Tommaso Longobardi, l'uomo dei social. Sarà affidato a lui l'ufficio della comunicazione di Palazzo Chigi. Non può mancare la sua segretaria Patrizia Scurti, è lei a gestire l'agenda di Giorgia. Continuerà a farlo, ma da un ufficio con vista su Piazza Colonna. Nel cerchio ristretto delle persone ascoltate dalla leader di Fratelli d'Italia c'è il senatore Giovanbattista Fazzolari, fu chiamato proprio da lei a capo della segreteria tecnica del ministero della gioventù. Altri tempi. È lui a scrivere i discorsi della leader, a darle i consigli su quali temi trattare. Un ruolo nel Palazzo del potere è certo, magari al fianco di Guido Crosetto come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. È lì che li vorrebbe Giorgia, al suo fianco. Insieme ad Ignazio Larussa, missino della prima ora. E la lista dei ministri? Beh, quella certamente è pronta ma è scritta a matita. Bisogna trovare un accordo anche con gli alleati e, soprattutto, nomi graditi al Presidente della Repubblica. Se prima Giulio Tremonti era dato per certo al Ministero dell'Economia ora non lo è più. Lui potrebbe guidare la Commissione Finanze. Al suo posto un tecnico gradito alle cancellerie. Si vocifera di Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Uomo vicino a Mario Draghi. Un segnale per i partner europei. Nessun ministero per Francesco Lollobrigida, numero due del partito. Un dicastero per lui sarebbe scontato (e non perché cognato di Giorgia Meloni) ma per come ha gestito il gruppo in Parlamento facendolo crescere anche di numero. È lì il suo posto, come capogruppo. C'è chi dice che si stia preparando a correre come Presidente del Lazio. Chi gli è vicino smentisce. «Resterà alla Camera». La truppa di parlamentari ora è un esercito di uomini e donne da gestire. Andrea Delmastro non resterà sicuramente a bocca asciutta. Già i toni sono moderati. «Dobbiamo abbassarli, non posso più urlare. Sono moderato» ci dice scherzando. «Allora, quale ministero?» chiediamo, «Nessuno», risponde. Per lui è quasi certo un posto come sottosegretario. Giovanni Donzelli guiderà il partito sul territorio. Sicuramente ci sarà posto per Raffaele Fitto che potrebbe ricoprire il ruolo di ministro agli Affari europei. È lui che ha lavorato per Giorgia Meloni in Europa facendola diventare Presidente dei Conservatori.

Al Sud potrebbe andarci Wanda Ferro storica militante calabra di An. Marcello Pera potrebbe occuparsi dei rapporti con il Parlamento, Carlo Nordio alla Giustizia e Giulio Terzi di Sant'Agata alla Farnesina o alla Commissione Affari Esteri. Più tecnici che politici.

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