
L'appuntamento è per oggi a Palazzo di giustizia. Ci saranno i magistrati del distretto di Napoli, ma anche giornalisti, artisti, celebrità varie. Sarà l'occasione per interloquire con i cittadini ma soprattutto per presentare il Comitato per il no, dove il no è alla riforma sulla separazione delle carriere, ossessione per le toghe tricolori.
La magistratura italiana si schiera e si porta avanti: manca ancora l'ultimo passaggio, quello previsto dal 28 ottobre al Senato per il quarto voto, poi la svolta sarà legge. Dopo anni di polemiche furibonde, scioperi e propositi di cambiamento finiti nella sabbia.
E allora le toghe si fanno senza mezzi termini opposizione e provano a coinvolgere quella che una volta si chiamava società civile nella loro battaglia contro le norme volute dal centrodestra.
Ecco, dunque, un format inedito per la Giornata della giustizia.
Una successione di incontri, meglio dialoghi e quasi di gruppi di ascolto che vedrà la partecipazione di personalità come Giovanni Floris, Fiorella Mannoia, don Luigi Ciotti. E poi Conchita Sannino, Massimo Giannini e Nicola Gratteri, il procuratore della repubblica di Napoli con cattedra negli studi di La7.
L'Anm è pronta a incrociare le lame e a giocare il tutto per tutto: le obiezioni e le critiche non si sono fermate davanti all'approvazione, ormai in dirittura d'arrivo, delle norme, ma ritornano ora in altra forma. Si allestisce il palco e si inventa un mix fra la performance teatrale e il talk. A Napoli, ma presto, è facile immaginarlo, lo stesso schema si ripeterà in molte città italiane. E il centrosinistra troverà nell'Anm un alleato che proverà a dare la spallata all'esecutivo Meloni che sembra planare verso la fine della legislatura.
Saranno mesi di programmi tv, tavole rotonde e performance, articoli e commenti, magari pure cortei che mischieranno le ragioni della politica e quelle del diritto.
Mesi e mesi fino alla chiamata alle urne per confermare o sconfessare la riforma. Poi, in primavera si dovrebbe andare al voto.
Il centrosinistra pensa che questa possa essere l'occasione per mandare sotto il Governo, indebolirlo e in definitiva lanciare la volata verso le politiche del 2027.
Si vedrà. Intanto, a Napoli parte il carosello degli eventi e "la sede giudiziaria - come sottolinea il deputato di FI Enrico Costa - diventa l'avamposto del no e di una battaglia di parte che dovrebbe rimanere fuori dai luoghi istituzionali".
"I magistrati del distretto di Napoli - si legge nella locandina - accoglieranno giovani, studenti, associazioni e cittadini in una maratona di idee, dibattiti e spettacolo". E ancora, le toghe "discuteranno di giustizialismo di pace, di parità di genere" con gli invitati eccellenti.
E quindi, "ascolteranno le storie di studenti, magistrati, personaggi dello spettacolo e della cultura".Insomma, il tentativo è quello di contagiare l'opinione pubblica. E provare a rovesciare i rapporti di forza nel Paese.