Coronavirus

I medici di famiglia lanciano l'allarme: "Piano del governo? Siamo troppo pochi"

Per la campagna vaccinale prevista l'erogazione di 140 milioni di prestazioni: "Servono personale di supporto e fondi"

I medici di famiglia lanciano l'allarme: "Piano del governo? Siamo troppo pochi"

«I medici di famiglia dovranno erogare circa 140 milioni di prestazioni in vista della campagna vaccinale anti Covid: abbiamo bisogno di personale. Chiediamo un confronto immediato con il governo e il commissario Arcuri per pianificare gli interventi». Il professor Claudio Cricelli, presidente della Società dei Medici di Medicina Generale, Simg, assicura che i camici bianchi sono pronti ma hanno bisogno di chiarezza sull'organizzazione e supporto per poter affrontare quella che si presenta come una sfida titanica per i servizi sanitari: una vaccinazione di massa senza precedenti. Temi sul tavolo del 37° Congresso Nazionale Simg che si apre oggi.Lo scorso anno ad esempio il vaccino antinfluenzale è stato somministrato ad 11 milioni di persone in circa due mesi. Nel prossimo anno il target ideale è la profilassi di tutta la popolazione, ovvero 60 milioni di persone. La premessa ovviamente è che il vaccino Pfizer e quello Astrazeneca che sono i più vicini al traguardo vengano autorizzati alla vendita e distribuzione.

«Dobbiamo fare chiarezza su molti punti e vedo che in Inghilterra e Germania ad esempio sono molto più avanti di noi sulla programmazione -spiega Cricelli- Chi dobbiamo vaccinare? Certamente si parte dagli operatori sanitari e dagli anziani fragili ma ad esempio immagino che si dovranno escludere coloro che hanno già gli anticorpi, gli ex pazienti Covid. Sarà poi necessario eseguire test sierologici per stabilire se si è stati immunizzati o no».

Le cifre sono da capogiro: ipotizzando di vaccinare 50 milioni di persone, dovendo anche eseguire il richiamo, saliamo già a 100 milioni di prestazioni. A queste si aggiungono anche quelle per i vaccini antinfluenzali e i test. Per effettuare un vaccino noto bastano 5 minuti ma, osserva Cricelli, per l'anti Covid i tempi si allungheranno.

«La profilassi per il coronavirus è una novità assoluta dovremo parlare con il paziente, spiegare e chiedergli il consenso informato: i tempi si dilateranno -prosegue Cricelli- Dovremo anche monitorare gli eventuali effetti collaterali». In Gran Bretagna i medici nei loro studi hanno almeno due collaboratori, di solito un infermiere e un segretario. «I medici di base in Italia hanno 0,4 collaboratori a testa -denuncia Cricelli- In pratica neppure mezzo a testa. Ma quando dovremo affrontare la gestione di milioni di persone sarà necessario assisterci». In Gran Bretagna hanno già stabilito la copertura della prestazione vaccinale con un incentivo economico: 12, 58 sterline a somministrazione. Non solo: è stato costituito un fondo per finanziare le esigenze degli studi: frigo ad hoc, dispositivi medicali e soprattutto personale di supporto. Quello che i medici di base chiedono al governo: infermieri a carico del servizio sanitario nazionale.

Le modalità di approvvigionamento e di stoccaggio preoccupano la Federazione Italiana dei Medici di Famiglia, Fimmg, come spiega il segretario generale Silversgro Scotti. «Un medico di base è in grado di vaccinare anche cento persone in un giorno in stato d'emergenza», assicura Scotti. I medici di famiglia in Italia sono circa 45mila dunque a pieno regime le vaccinazioni potrebbero progredire velocemente. «Dobbiamo però capire se possiamo gestire questo vaccino nei nostri studi -spiega Scotti- Se il tempo di stabilità fosse troppo ristretto dovremmo immaginare di creare presidi che siano il più vicino possibile ai luoghi di stoccaggio ad esempio presso gli ospedali dotati di celle frigo adeguate. In questo caso preoccupano gli eventuali assembramenti.

La somministrazione nei nostri studi sarebbe più capillare».

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