Coronavirus

I numeri di contagi e morti tornano a salire. Ma è record anche per tamponi fatti: 71.876

Dati in chiaroscuro in attesa di vedere gli effetti delle prime riaperture

Medici in corsia contro il Covid (La Presse)
Medici in corsia contro il Covid (La Presse)

Calma piatta. Nessun calo ma nemmeno un effetto Fase 2. Al momento le riaperture del 4 maggio non hanno inciso sul numero dei contagi e forse questa è favvero una buona notizia, anche se è davvero presto per cantare vittoria. Ma di certo è un buon viatico per la Fase 3 che inizia lunedì prossimo.

Partiamo dal dato dei nuovi contagi, che ieri è stato appena sotto quota mille: 992 (martedì erano stati 888) con la Lombardia come sempre in prima linea con 522 (più della metà del totale) e un aumento sensibile rispetto ai 394 di martedì. Un dato che va letto anche in rapporto al numero dei tamponi messi a referto: ieri sono stati 71.876, un dato tra i più alti in assoluto (martedì erano stati 61.973), anche in Lombardia, dove i test contabilizzati ieri sono stati 14.080 mentre martedì erano stati 10.919. Va detto che però quasi la metà dei tamponi sono stati «secondi» o «terzi» e solo 37.049 sono stati effettuati su soggetti nuovi. La percentuale di positivi rispetto ai test è stata ieri dell'1,38 per cento a livello nazionale, mentre quella «storica» è dell'8,11. In pratica si trovano molti meno positivi oggi rispetto a quanti se ne trovassero nelle scorse settimane. resta più alto il dato della Lombardia, dove il tasso di positività è del 3,70 per cento.

Il totale dei contagi è ora di 223.096, mentre sono 76.440 i positivi attuali, che scendono di 2.017. Di essi 29.956 sono in Lombardia, 11.891 in Piemonte, 6.301 in Emilia-Romagna, 4.718 in Veneto, 4.096 nel Lazio, 3.388 in Toscana, 2.904 nelle Marche e 2.660 in Liguria. In tutto il Nord si contano 57.261 positivi (il 74,91 per cento del totale), nel Centro 12.191 (il 15,95 per cento) e nel Sud e nelle isole 6.988 (il 9,14 per cento). Degli attuali positivi 855 sono in terapia intensiva, dato questo in calo stabile da sei settimane (ieri -38, in Lombardia -10), mentre i ricoverati con sintomi sono 11.453 (con un calo di 719 unità). Scendono anche i positivi in isolamento domenstico fiduciario, in pratica gli asintomatici o quasi: sono 64.132, erano 65.392 martedì (-1.260).

Lieve preoccupazione per il dato dei morti, il più alto dell'ultima settimana: sono 262 e portano il totale a 31.368. L'aumento maggiore come al solito in Lombardia, dove c'è stato un +111 (martedì era stato +69). Il totale dei decessi attualmente è di 31.368, con la Lombardia sempre poco sotto il 50 per cento (48,76 per cento) e dietro l'Emilia-Romagna (3.930) e il Piemonte (3.493). Tre regioni che da sole «fatturano» quasi tre quarti dei decessi complessivi (il 72,43 per cento). Sempre molti interessante il dato sul tasso di mortalità, ovvero la percentuale di persone che non ce l'ha fatta rispetto a quanti sono stati colpiti dal coronavirus. Il dato nazionale è del 14,06 per cento, la media tra l'elevatissimo dato della Lombardia (18,25 per cento) e quello del resto d'Italia (11,54). Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 115.288, con un incremento di 2.

747 persone rispetto a ieri.

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