I paletti di Berlusconi: "Senza Fi non si vince". Oggi incontra la Meloni

Il leader lavora al partito unico ma giura: "Non ammainiamo le nostre bandiere"

I paletti di Berlusconi: "Senza Fi non si vince". Oggi incontra la Meloni

«Ci stiamo lavorando, penso che agosto possa essere il mese giusto per avere un centrodestra di governo unito, compatto e coerente. La federazione nascerà sul buonsenso entro agosto» dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a SkyTg24. Nei giorni scorsi, in collegamento con Silvio Berlusconi dalla festa di Cervia con la supervisione di Bruno Vespa, il leader leghista aveva rivelato: «Io e Silvio ci sentiamo ogni giorno, prima facciamo la federazione e poi l'annunciamo». Berlusconi aveva risposto: «Bravo Matteo». Insomma, un asse privilegiato tra Lega e Forza Italia, con Salvini che ieri ha anche parlato di «un candidato del centrodestra al Quirinale».

Al contempo però, e nonostante le frizioni sul Copasir e sul cda Rai, il Cavaliere vuole mantenere saldo il rapporto con Giorgia Meloni e con Fratelli d'Italia, convinto del ruolo da perno di Forza Italia, tanto più in campagna elettorale, perché «senza Forza Italia non si vince» e «non vogliamo ammainare le nostre bandiere», ruolo ribadito da Berlusconi parlando in videocall, con Antonio Tajani, a ministri, sottosegretari, vertici del partito e coordinatori regionali: «Il Centro-Destra unito o federato non annulla le specificità delle diverse forze politiche».

Già da Cervia aveva parlato dell'importanza di ricoinvolgere la Meloni. Oggi è atteso un incontro a Villa Certosa, in Sardegna. Si parlerà anche delle future nomine di Viale Mazzini («la compensazione attesa», come spiegano anche da Fdi), oltre che del centrodestra e delle amministrative, sulle quali si stanno scaricando le tensioni dei mesi scorsi.

Finora i fatti parlamentari hanno portato molto più spesso a convergenze al centro con Italia viva, come nel caso del ddl Zan (lo stesso Salvini ha detto che ha sentito l'ultima volta Renzi proprio su questa tema). Se è vero che Fdi ha ottenuto la guida del Copasir con Alfonso D'Urso (pur dopo una lunga battaglia, soprattutto con la Lega), il partito della Meloni è rimasto escluso dal cda della Rai: nessun posto è toccato all'opposizione.

L'europarlamentare Carlo Fidanza per conto di Giorgia Meloni conferma che «la federazione riguarda le forze che stanno al governo e anche questo centrodestra unito e federato riguarda loro». Fidanza aveva difeso il diritto della Meloni a essere leader della coalizione, Salvini ha risposto che lo sarà il leader del partito più votato. Ma è chiaro che sono discussioni teoriche, anche se testimoniano lo scontro tra i due leader, che si contendono il primato elettorale in base ai sondaggi, in un eventuale ruolo da premier.

«Sappiamo che dal governo Draghi», «di emergenza e nel quale ogni giorno emergono contraddizioni», «non ci possiamo attendere tutto quello che farebbe il nostro governo, tutto quello che invece faremo noi nel futuro, quando torneremo a guidare l'Italia.

Sappiamo anche, però, che questo governo segna una profonda discontinuità con il passato», ha detto ancora Berlusconi.

In campagna elettorale arriva anche l'invito ad andare con i gazebo, a puntare sulla «qualità dei candidati» e a firmare per i referendum sulla giustizia.

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