I profughi paralizzano Milano: «Vogliamo asilo e documenti»

Per ore bloccate le strade e traffico in tilt. Attimi di tensione con le forze dell'ordine. Salvini: «Se ne tornino a casa loro»

A protestare erano poco più di un centinaio, ma è bastato a far scoppiare il caos. Immigrati provenienti da Afghanistan, Bangladesh, Mali, Senegal e altri Paesi africani. Ieri mattina intorno alle 9 e mezza hanno lasciato il campo allestito dalla Croce Rossa e hanno bloccato viale Fulvio Testi, una grande arteria che collega Milano al comune di Sesto San Giovanni e all'aeroporto di Bresso, mandando il traffico in tilt. La protesta dei migranti esplode così nel capoluogo lombardo, che già a giugno aveva registrato le prime tensioni proprio nella tendopoli messa in piedi dalla Cri. Una manifestazione improvvisata per chiedere un permesso di soggiorno, di riavere i propri documenti originali che sarebbero stati loro tolti una volta entrati in Italia, e per lamentare il degrado dell'insediamento che li ospita.

Sul posto sono intervenuti agenti della polizia, carabinieri, vigili urbani, che verso le 11 hanno riportato gli stranieri all'interno del campo scongiurando il rischio che il corteo potesse degenerare in atti di violenza. Un secondo tentativo di tornare in strada è stato poi bloccato sul nascere. E momenti di tensione si sono registrati quando i migranti hanno cercato di far entrare nel campo (chiuso a pubblico e media) alcuni giornalisti, individuati dal personale della Croce Rossa e bloccati dagli agenti. Mentre alcuni operatori di un'emittente locale hanno riferito di essere stati spinti quasi a forza all'interno del campo dagli stessi immigrati. Tra forze dell'ordine e stranieri c'è stato un breve contatto, con qualche manganellata di «alleggerimento», ma dal 118 non hanno segnalato feriti. Alla fine, uomini della questura hanno incontrato alcuni manifestanti, spiegando loro tempi e modi con cui vengono affrontate in Italia le richieste di asilo. Ma la sintesi della mattinata sono due ore di caos che hanno provocato non poche polemiche politiche.

«Protestano perché non si trovano bene e vogliono i documenti - attacca via Facebook il segretario della Lega Matteo Salvini -. Traffico paralizzato, sono intervenuti polizia e carabinieri. Vogliono i documenti??? Col cacchio! Sono ospiti, a spese nostre, e rompono pure i coglioni. Io li caricherei di peso sul primo aereo, e tutti a casa loro!». E se per Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, si tratta di «un segnale preoccupante», per la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni quanto successo ieri a Milano è «l'ennesimo simbolo del fallimento delle politiche del governo Renzi-Alfano sull'immigrazione. Da un lato c'è la totale incapacità di dare una risposta rapida ed efficace nella gestione delle richieste d'asilo, dall'altro si consente a gente entrata molto spesso senza titolo nella nostra Nazione di pascolare indisturbata, permettendosi addirittura di bloccare una delle principali arterie di accesso a Milano».

Ma anche da sinistra arrivano gli attacchi al premier Renzi e al ministro dell'Interno Alfano. «La situazione di Bresso - accusa l'assessore milanese alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - è lo specchio della malagestione in materiadi immigrazione da parte del governo».

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