R egalo di Natale per Berlusconi e il centrodestra. L'ultimo sondaggio planato sul tavolo di Arcore incoraggia, infatti, il progetto del Cavaliere. L'analisi più recente effettuata da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri è fresca fresca: 23 dicembre. Ma soprattutto parla chiaro: gli italiani bocciano il governo e, in un ipotetico voto per le politiche, la lista unica del centrodestra è davanti al Pd che continua a perdere terreno. Non solo: il giudizio degli intervistati sull'ultimo anno di governo, per quanto riguarda l'economia, è di «pollice verso». L'insufficienza è il risultato della media dei giudizi degli elettori delle forze di opposizione, che hanno dato un voto negativo su tutti gli argomenti presi in considerazione, e quelli degli elettori di maggioranza; questi ultimi hanno dato la «quasi sufficienza» valutando gli 80 euro, il Jobs act e l'Imu e la Tasi. Hanno però giudicato «insufficiente» Renzi sulle pensioni e il voucher. Sulle banche, invece, la media complessiva del giudizio di tutti gli italiani è addirittura «gravemente insufficiente». Insomma, il caso Etruria condanna palazzo Chigi e il voto complessivo fa segnare un preoccupante 4,33.Renzi non sorride neppure sul fronte prettamente politico. Sulle riforme istituzionali e i rapporti con la Ue il premier arriva alla quasi sufficienza ma viene bocciato su scuola, immigrazione e sicurezza. Totale pagella del governo: 4,27. Insufficiente.Ecco perché, speculari alle lacrime del premier, ci sono i sorrisi del trio Berlusconi-Salvini-Meloni. Ed occorre ragionare così, in termini di tridente perché sempre il sondaggio della Ghisleri fotografa il partito unico del centrodestra davanti al Pd renziano. Ecco i dati disaggregati: il Pd continua a lasciar punti per strada. Oggi è al 30,2% (-0,3%); cresce il Movimento 5 Stelle, in leggera salita, che si assesta al 27,5%. Ma è il centrodestra unito ad essere da podio. La Lega cresce, seppur di poco, e tocca il 16,1%; va bene anche Fratelli d'Italia che sale al 4,9%; mentre Forza Italia, seppur sferzata dalle polemiche, è all'11,9%. Microscopica Area popolare (Ncd più Udc) all'1,6%. Insomma, anche senza Alfano il centrodestra, se si votasse domani, sarebbe al 32,9%: avanti a Renzi di più di due punti percentuali. Con una chance in più per il Cavaliere che è solito ripetere: gli altri sono sempre in tv, io mai; e quando anch'io avrò la stessa ribalta degli altri il vantaggio del centrodestra sarà ancor più consistente.Naturalmente, però, il lavoro da fare è tanto e occorre muoversi con cautela. Berlusconi ha già espresso la volontà di dare un bel rinnovamento al partito ma sa anche che lo spostamento di alcune pedine può provocare uno tsunami in movimento dove c'è già maretta. La strada però è segnata: niente sconti al governo ma soprattutto lista unica in previsione delle prossime politiche.
Sì perché, ad oggi, Renzi continua a confermare di non voler toccare l'Italicum, lasciando il premio alla lista e non alla coalizione. Il che obbliga Fi, Lega e Fdi a presentarsi sotto un unico cartello. E all'orizzonte si vede già il braccio di ferro con gli alleati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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